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Giovedì, 25 Aprile 2024
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«Al Morelli violati i livelli minimi di assistenza ospedaliera», l'Alta Valle presenta due esposti

I documenti sono sottoscritti dai sei sindaci del Bormiese e da quattro rappresentanti del Comitato a difesa della sanità di Montagna - "Io sto con il Morelli"

I sei sindaci del mandamento di Bormio insieme al Comitato a difesa della sanità di Montagna - "Io sto con il Morelli" hanno presentato lungo la mattinata di venerdì 17 luglio 2020 due esposti, alla Procura della Repubblica e alla Prefettura di Sondrio, «in merito alla situazione venutasi a creare presso l’ospedale “E. Morelli” di Sondalo con la violazione del diritto di ogni cittadino connesso ai livelli essenziali di assistenza ospedaliera», come recita l’intestazione del documento.

Un atto formale, sottoscritto dai primi cittadini Damiano Bormolini, Angelo Cacciotto, Alessandro Pedrini, Ilaria Peraldini, Massimiliano Trabucchi, Roberto Volpato, e dai rappresentati del comitato Pietro Del Simone, Luigi Grassi, Giuliano Pradella e Ezio Trabucchi, presentato per denunciare pubblicamente le difficoltà in cui versa il nosocomio sondalino e, più in generale, la sanità in provincia di Sondrio, oltre che per richiedere il ripristino delle condizioni ospedaliere provinciali ante covid-19.

«Nell’incontro tenutosi a Milano con Regione Lombardia l’11 giugno scorso ci avevano rassicurati (leggi qui), con la promessa che le alte specialità, dopo l’emergenza covid-19, sarebbero tornate all’ospedale Morelli. Purtroppo dalle parole non si è mai passati ai fatti e, in provincia di Sondrio, tutti i giorni ci sono episodi che dimostrano le difficoltà del sistema sanitario. Non è un segreto che oggi i codici gialli di emergenza siano trasportati fuori provincia. È per questo che riteniamo sia un atto dovuto presentare gli esposti» ha spiegato il sindaco di Sondalo, Ilaria Peraldini, in rappresentanza degli altri 5 colleghi del Bormiese.

Gli esposti, entrambi formulati dall’avvocato Ezio Trabucchi (neo membro del comitato), nascono dalla «attuale e gravissima condizione, peraltro senza precedenti,  in cui versa drammaticamente l’ospedale di Sondalo, “svuotato” sostanzialmente di ogni attività e prestazione, con pesanti e concreti rischi per la popolazione locale assistita (e non solo) nonché per le migliaia di turisti presenti sul territorio dell’Alta Valtellina (l’area in Provincia di Sondrio con la più alta concentrazione ed affluenza turistica)».

comitato sanità sondalo-2

Tre gli appunti formulati dai sottoscriventi degli esposti sottoposti alle autorità competenti. Da una parte il superamento verso il basso degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, stabiliti dal Decreto del Ministro della Salute n. 70 del 2 aprile 2015, in seguito allo spostamento delle cosiddette alte specialità dall’ospedale di Sondalo a quello di Sondrio in seguito alla pandemia. Ciò potrebbe richiamare, anche, l'articolo 328 del codice penale in relazione al “Rifiuto di atti d'ufficio. Omissione” nella non applicazione di quanto stabilito dallo stesso decreto ministeriale n. 70 del 2015.

Dall'altra la “Interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità”, ai sensi dell’articolo 340 del codice penale, tenuto conto come la situazione pre-covid esistente presso l'ospedale Morelli di Sondalo non sia mai stata ripristinata, seppur la fase acuta dell'emergenza epidemiologica sia stata superata.

Ampia strategia

Un documento articolato che, come sottolineato dal comitato, rientra in un'azione più articolata di contrapposizione e mobilitazione alle scelte di Regione Lombardia per il futuro del Morelli alla luce, soprattutto, delle promesse non mantenute da Milano e dagli esiti dei recenti confronti istituzionali.

«In questa vicenda risulta evidente la malafede di Regione Lombardia che, seppur senza decretare la morte non formale dell'ospedale Morelli, sta piano piano smantellando quanto di buono si è costruito negli anni. Già la definizione di "presidio", rappresenta quanto la Regione abbia in mente per Sondalo. È chiaro che ci siano bugie in atto» ha dichiarato Ezio Trabucchi dopo aver ripreso la cronistoria recente che ha portato alla situazione attuale.

Della stessa opinione il rappresentante della componente scientifica del Comitato pro-Morelli, Giuliano Pradella: «Ci troviamo di fronte ad un atto gravissimo di depauperamento di un ospedale che è un punto di riferimento per 50mila abitanti, in un territorio che vede ben 3 milioni di presenze turistiche all'anno e attività sportive di altissimo livello. Oggi il Morelli è una struttura minimale, ben al di sotto della soglia minima accettabile. Nessun presidio in Lombardia è stato trattato così, messo in difficoltà senza motivo, come l'ospedale di Sondalo».

«Al Morelli con la chiusura del Pronto Soccorso, che oramai funziona solo con l'autopresentazione dei malati, visto che l'ambulanza e l'elicottero portano spesso i bisognosi di cure fuori, in altri territori, rimangono solo reparti che sopravvivono ma che sono destinati a morire. Per favore dateci il ripristino delle unità operative» ha aggiunto Pradella con un filo di emozione.

Infine, l'ex sindaco di Tirano, Pietro Del Simone, ha voluto rimarcare il valore del comitato; «Spesso non siamo legittimati anche se noi è da quasi da un decennio che difendiamo l'ospedale Morelli di Sondalo. Non siamo degli improvvisati, il nostro è un comitato serio, dove c'è la scienza, grazie alla partecipazione di professionisti e ricercatori. Richiediamo grande rispetto».

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