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Si scioglie il ghiaccio in Val di Mello e riparte la polemica sulla sicurezza

Il Movimento per la tutela della "valle incantata": «È crollata la cascata di Durango ed i blocchi di ghiaccio sono precipitati per 200 metri, esplodendo con un boato sulle rocce sottostanti. Numerose schegge sono piombate come meteore in direzione del sentiero “protetto” per le fasce più deboli che Ersaf vorrebbe strutturare»

Nonostante siano giorni di calma, perlomeno apparente, a rialzare i riflettori sul tanto discusso progetto di Ersaf in Val di Mello ci hanno pensato le Guide Alpine ed il Movimento per la Tutela della Val di Mello. Attraverso i loro canali social entrambe le associazioni hanno voluto porre l’accento su un particolare aspetto che fin qui, all’interno dell’ampio dibattito pubblico, non era ancora stato trattato.

Complice, infatti, il caldo primaverile, in questi giorni si sta verificando, nell’area della sponda idrografica sinistra, il discioglimento dei ghiacci con la conseguente caduta a valle di grossi massi ghiacciati, nella zona sovrastante il sentiero.

«Oggi (lunedì 18 marzo 2019, ndr) è crollata la cascata di Durango. I blocchi di ghiaccio sono precipitati per 200 metri ed esplosi con un boato sulle rocce sottostanti scaraventando una granaglia di frammenti, alcuni piombati come meteore in direzione del sentiero “protetto” per le fasce più deboli che Ersaf vorrebbe strutturare» scrive il Movimento per la tutela della Val di Mello sulla sua pagina facebook.

«Tutti gli anni la cascata di ghiaccio di Durango al primo caldo esplode e quasi tutte le primavere dal bacino della Val Mezzola scaricano imponenti valanghe che in questo tratto di rocce verticali, precipitano nel vuoto. Duecento metri più indietro, dal canale della valle Arcanzolo, scende una valanga che quando la neve è abbondante arriva a coprire il tracciato esistente e rimane presente sul terreno sino al mese di giugno» continuano gli ambietalisti.

«Vi sembra possibile che ERSAF proprio in questo luogo possa pensare ad un percorso protetto e sicuro per disabili quando sul versante opposto già corre una carrareccia sicura e collaudata nel tempo? Chi si assumerà la responsabilità di firmare il progetto andando contro le più elementari norme sulla sicurezza?» conclude il Movimento.

Linea di pensiero ampiamente condivisa dalle Guida alpine della Val di Mello le quali, qualche ora più tardi, sullo stesso canale social hanno scritto: «La traccia che vorrebbero messa in sicurezza, normata e poi (forse) manutenuta, lambisce e a tratti attraversa una zona soggetta a grosse valanghe. La gestione del sentiero passerà quindi anche attraverso ordinanze di apertura/chiusura e controllo? Una nuova ventata di burocrazia per un progetto che continuiamo a considerare assolutamente inutile e dannoso?».

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