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Venerdì, 29 Marzo 2024
Coronavirus

Vaccini, coprifuoco, zona rossa nei weekend e lockdown: le armi contro le varianti covid

L'avanzata della pandemia preoccupa il Governo. Sul tavolo ci sono varie alternative

L'avanzata della pandemia da covid 19 prosegue e preoccupa il Governo. Sul tavolo ci sono attualmente varie alternative per cercare di arginare il coronavirus: zona rossa nel weekend, anticipare il coprifuoco, il lockdown e naturalmente i vaccini. Proprio su quest'ultimo strumento si è discusso durante un incontro tra il commissario per l'emergenza covid Francesco Paolo Figliuolo, il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli, i ministri Maria Stella Gelmini e Roberto Speranza, a Palazzo Chigi.

L'obiettivo all'orizzonte è quello di potenziare la campagna sui vaccini. Anche per questo motivo, in un secondo momento, il premier Mario Draghi ha incontrato i ministri della Salute e per gli Affari regionali, il commissario straordinario per l'emergenza, il capo della Protezione Civile e l’ad di Poste Del Fante per una riunione di aggiornamento sullo stato di implementazione del piano vaccini e degli interventi di carattere logistico. 

Le regole in zona rossa, arancione (anche rinforzata) e gialla secondo il Dpcm Draghi

Per ora, quindi, non si sarebbe discusso di nuove strette ma già nella giornata di martedì si dovrebbe riunire la cabina di regia con un rappresentante per ogni forza di maggioranza ed è probabile che si vada a discutere delle varie possibilità, come anticipato anche durante il fine settimana dal ministro Speranza: "Sulla base dei dati mi aspetto che nelle prossime settimane l'impatto di questa variante (quella inglese, ndr) possa far crescere la curva, mi aspetto regioni che possono andare verso la zona rossa. Mi aspetto che le ordinanze possano essere ancora di natura restrittiva". 

E in un certo senso era sembrato andare sulla stessa linea d'onda anche il discorso pronunciato da Mario Draghi durante un video messaggio: "Il 10 marzo di un anno fa l'Italia si chiudeva diventando, per la prima volta, una grande zona rossa. Un nostro concittadino su venti è stato contagiato, secondo i dati ufficiali che, come è noto, sottostimano la diffusione del virus. Mai - ricorda Draghi ammettendo le possibili restrizioni - avremmo pensato che un anno dopo ci saremmo trovati a fronteggiare un'emergenza analoga e che il conto ufficiale delle vittime si sarebbe avvicinato alla terribile soglia dei centomila morti. Dobbiamo al rispetto della memoria dei tanti cittadini che hanno perso la vita il dovere del nostro impegno".

Le varie ipotesi allo studio

"Zona rossa nei weekend"

L'indice Rt e tutti gli altri parametri continuano a peggiorare costantemente, perciò se le nuove misure messe in atto con l'ultimo Dpcm non dovessero bastare a frenare l'evoluzione dei contagi, si pensa già di introdurre la zona rossa nei weekend. Una misura che eviterebbe situazioni come quella che ormai costantemente si verifica in Darsena a Milano o nelle zone più gettonate per le passeggiate del centro città: parchi, navigli e piazze principali. 

"Anticipare il coprifuoco alle 19 o alle 20"

Una misura che andrebbe di pari passo con quella di anticipare di due o tre ore il coprifuoco, che attualmente va dalle 22 alle 5, a parte nella zona bianca (qui l'autocertificazione). Va da sé che la strada di concentrare le chiusure solo nel weekend o anticipare il coprifuoco potrebbe avere un impatto non così decisivo sulla curva epidemiologica. Questo "pacchetto" di misure potrebbe non bastare a fermare la variante inglese del coronavirus, la più diffusa.

La super zona rossa (o zona rossa rafforzata)

Ecco allora che spunta all'orizzonte una nuova idea (più nel nome che nella sostanza), quella di una super zona rossa nazionale molto simile al primo lockdown della primavera 2020. Con la differenza che nel frattempo si cercherebbe di completare il più alto numero di vaccini possibile per riaprire quando la maggior parte della popolazione possa essere "immunizzata" (cosa si puo fare nella zona rossa, le faq).

D'altra parte anche l’ipotesi di un lockdown totale ha i suoi svantaggi: al di là del lato economico, bisogna tenere conto anche della stanchezza che c’è tra la popolazione, sempre meno disposta ad accettare restrizioni rigide come quelle adottate la scorsa primavera. Insomma, il lockdown potrebbe non avere gli stessi risultati che ha avuto durante la prima ondata quando le regole le rispettavano tutti.

Zona arancione rinforzata estesa

Allora un'alternativa, più soft sopratutto dal punto di vista economico per alcune attività che potrebbero continuare a lavorare, sarebbe la possibilità di fare di tutta l'Italia una zona arancione rinforzata, che è quello che attualmente avviene in Lombardia e in Piemonte (cosa si può fare nella zona arancione, le faq).

Le nuove (ed eventuali) restrizioni dovrebbero dunque permettere di abbattere la curva epidemiologica e fare un decisivo passo in avanti nella campagna di vaccinazione. Del resto i vaccini stanno arrivando: entro la fine di marzo saranno (o dovrebbero essere) consegnate circa 9 milioni di dosi, mentre altre 45 milioni verranno inviate alle Regioni nel secondo trimestre dell’anno. Si tratta di 15 milioni di dosi al mese, una quantità di vaccini che, a patto di saperli distribuire, ci permetterebbe di fare il tanto atteso cambio di passo e mettere in sicurezza almeno gli over 70 e i professori nel giro di qualche settimana.

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