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Coronavirus

La Lombardia verso la zona arancione ma le Regioni vogliono nuove regole

Pressing sul comitato tecnico-scientifico e sul governo circa le regole per l'isolamento, la quarantena e i test

La Lombardia potrebbe finire in zona arancione lunedì 24 gennaio 2022. E potrebbe essere in compagnia di oltre metà del Paese. A raggiungere la Valle d'Aosta, arancione dal 17 gennaio, potrebbero essere anche Sicilia, Piemonte, Veneto, provincia autonoma di Trento, Lazio, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Toscana, Abruzzo e Liguria.

Intanto si inizia a dibattere in modo incessante sulla revisione generale del sistema delle zone colorate, elaborato nell'autunno del 2020 per contenere la pandemia covid senza arrivare necessariamente alla chiusura totale delle attività come era stato per il lockdown precedente. Il sistema differenziato aveva sicuramente dato i suoi frutti positivi in quel momento: i contagi erano effettivamente stati contenuti senza che diverse attività smettessero di funzionare. Successivamente, con l'arrivo dei vaccini, nel 2021 sono cambiati i parametri e anche, recentemente, alcune regole. Per i vaccinati con tre dosi, per esempio, il passaggio dalla zona bianca alla zona gialla, ma anche dalla zona gialla a quella arancione, non cambia pressoché quasi alcuna regola.

Ora però diversi decisori stanno iniziando a ragionare sulla possibilità che cambi l'intero impianto dei colori. Lo stesso Franco Locatelli, coordinatore del comitato tecnico-scientifico, ha ammesso che era stato pensato in un'epoca ben diversa. La predominanza della variante Omicron e la vaccinazione anti covid hanno cambiato le cose. Occorre comunque, per Locatelli, essere cauti sul fronte dell'impatto negli ospedali: in Lombardia, com'è noto, sono stati rinviati gli interventi chiurgici non urgenti ancora una volta.

Che cosa cambia tra zona gialla e arancione

La differenza principale rimasta in piedi tra zona bianca-gialla e quella arancione è la regola degli spostamenti al di fuori del proprio comune per i non vaccinati (che possono comunque uscire dal comune, per lavoro, per il vasto e mai chiarito fino in fondo campionario di "necessità", e motivi di salute). La zona arancione è comunque foriera di restrizioni vere per centinaia di migliaia di persone in ogni regione, e i presidenti si stanno muovendo per evitare lo scenario.

Intanto in Emila varrà il test fai da te

Diverse regioni, tra cui la Lombardia, stanno facendo pressing sulla riduzione dell'isolamento dei positivi asintomatici con tre dosi di vaccino a cinque giorni, norma però già cambiata di recente, e sul tampone di fine quarantena, chiedendo che questo non sia più necessario. E l'Emilia Romagna, dal 19 gennaio, consentirà anche il tampone fai da te per la certificazione di positività e la fine della quarantena. Una scelta che, secondo il sottosegretario alla salute Andrea Costa, merita approfondimento perché ha il pregio di alleggerire (di molto) il sistema sanitario.

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