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Venerdì, 29 Marzo 2024
Coronavirus

Covid, parte la sperimentazione per vaccinare bambini e adolescenti

L'ospedale Buzzi di Milano dovrebbe essere una delle sedi per lo studio di Johnson & Johnson

In Italia, mentre alcuni paesi aprono ai vaccini agli adolescenti, gli scienziati si stanno ancora interrogando sull'efficacia del vaccino contro il coronavirus nei bambini. Un punto che nel prossimo futuro potrebbe diventare fondamentale per il ritorno alla normalità a scuola di tutti gli studenti. Questione sulla quale di recente il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi ha proposto la soluzione del tampone rapido settimanale a tutti gli alunni per monitorare e garantire la sicurezza dell'intero sistema.

Su questo fronte una buona notizia arriva da Pfizer BionTech. Le case farmaceutiche hanno dato il via a uno studio globale per testare il vaccino contro covid-19 nei bambini dai 6 mesi agli 11 anni. "Siamo orgogliosi di iniziare questo studio, tanto necessario per i bambini e le famiglie che attendono con impazienza un possibile vaccino", sottolinea il Ceo di Pfizer, Albert Bourla, in un tweet. "Come padre e scienziato - aggiunge - vorrei ringraziare i nostri partecipanti, i loro genitori e coloro che si prendono cura di loro, per aver voluto lo studio. Dobbiamo continuare a raccogliere prove sulla sicurezza e l'efficacia dei vaccini contro covid-19 per popolazioni importanti come i bambini".

I vaccini covid per i bambini e gli adolescenti

L'ospedale Buzzi di Milano, stando a quanto annunciato precedentemente da Johnson & Johnson, è tra i centri di sperimentazione del vaccino sui minori nel contesto di uno studio a livello internazionale. Fino ad ora, i vaccini esistenti non vengono utilizzati sui minori. Ma le sperimentazioni su questa fascia d'età sono già cominciate anche per Pfizer e Moderna. Si tratta di una fetta di popolazione che, con le varianti covid precedenti a quella "inglese", non aveva subito gravi conseguenze a causa del covid, anche se i responsabili del Buzzi ricordano che questa fascia d'età può comunque essere veicolo di contagio.

Lo screening avviato in autunno dall'ospedale sulle scuole milanesi dice che la percentuale di positività tra gli alunni è aumentata dal 3% al 12% dall'inizio dell'anno scolastico a Natale. La variante "inglese" sembra poi essere particolarmente virulenta anche per i bambini e proprio per questo le scuole sono state chiuse con gli ultimi decreti anche se per dopo Pasqua si spera di poterle riaprire.

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