rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Coronavirus

Vaccini covid, Gallera: «Non faccio tornare i medici dalle ferie». Ma la Lega lo scarica

Il Carroccio prende le distanze dall'intervista sui medici in ferie. Avviso di sfratto? Il timore che il governo "usi" il ritardo sui vaccini per mettere la Lombardia la zona arancione

Improvvisamente in bilico la poltrona dell'assessore regionale al welfare Giulio Gallera. La Lega non ha gradito alcune affermazioni dell'esponente di Forza Italia circa la gestione della prima fase di vaccinazioni anti Covid e soprattutto il ritardo con cui la Lombardia è partita rispetto ad altre Regioni italiane. Come è noto, la "vera" campagna di vaccinazioni in Lombardia partirà lunedì 4 gennaio, motivo per cui al momento la nostra Regione è tra quelle che hanno somministrato la minor percentuale di vaccini rispetto alla disponibilità.

Gallera, spiegando la situazione, aveva affermato che il piano regionale non avrebbe potuto essere anticipato perché molti medici sono in ferie. Parole che si sono rivelate un boomerang, tanto che la Lega ha fatto filtrare che queste dichiarazioni «non rappresentano il pensiero del governo della Lombardia». Il nodo è soprattutto romano: il governo Conte potrebbe penalizzare la Lombardia "piazzandola" in zona arancione dal 7 gennaio (se non deciderà di prolungare le giornate arancioni e rosse come ora) anche in ragione di questo ritardo. I dati lombardi sono comunque in "bilico" perché l'indice Rt è pericolosamente intorno a 1. La Lega vuole evitare proprio conseguenze di questo genere e quindi ha preso le distanze da Gallera.

«Non faccio tornare i medici dalle ferie»

«Trovo agghiacciante la classifica di chi finora ha vaccinato più persone, i conti facciamoli tra quindici o venti giorni», aveva affermato ancora Gallera: «Abbiamo medici e infermieri che hanno cinquanta giorni di ferie arretrate. Non li faccio rientrare in servizio per un vaccino nei giorni di festa. Ma staremo nei tempi previsti». Dal 4 gennaio si prevedono in Lombardia circa 10 mila vaccinazioni al giorno. Ma la presa di distanza leghista suona quasi come un avviso di sfratto.

Le ipoesi di rimpasto

Ufficialmente è la prima volta, dall'inizio dell'emergenza Covid, che tra la Lega e Gallera c'è distacco. Altre volte, però, si era parlato di un "rimpasto". La più recente, prima di metà di novembre 2020, in pieno caos di vaccini anti influenzali. In quella occasione, però, il vertice tra i partiti di governo in Lombardia s'era risolto in un nullla di fatto. A giugno invece il governatore Attilio Fontana aveva nominato una commissione di cinque "saggi" che "vigilassero" sulla sanità lombarda, specificando però che non sarebbe stata in conflitto con il lavoro dell'assessorato. In quello stesso periodo veniva invece sostituito il direttore generale del settore Welfare, Luigi Cajazzo, con Marco Trivelli. Prima e, finora, unica "testa" a cadere dopo lo scoppio dell'epidemia Covid.

Tentativi di sfiduciare Gallera da parte delle opposizioni si erano invece arenati di fronte alla compattezza formale della maggioranza in consiglio regionale. Ma ora la situazione appare diversa. E' senz'altro la prima volta che la Lega ha esplicitamente preso le distanze dall'assessore.

La gaffe sull'indice Rt

Al di là delle critiche alla gestione della sanità e dell'epidemia Covid, molti ricordano a maggio 2020 lo "scivolone" sulla spiegazione dell'indice Rt, sceso in quel momento a 0,51: «Vuol dire che, per infettare me, bisogna trovare due persone infette nello stesso momento, e non è così semplice». Una gaffe statistica immediatamente ripresa dal popolo del web. Attaccando «i blog fatti dagli pseudogiornalisti», Gallera aveva replicato portando un testo dell'Università di Padova, che proponeva un esempio apparentemente simile al suo, ma in realtà del tutto diverso.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Vaccini covid, Gallera: «Non faccio tornare i medici dalle ferie». Ma la Lega lo scarica

SondrioToday è in caricamento