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Coronavirus, a breve i test sugli anticorpi per dare la "patente d’immunità" ai guariti

Il presidente lombardo Attilio Fontana: «Si tratta di un test che attraverso un prelievo di sangue verificherà chi ha sviluppato gli anticorpi al Covid-19. Entro due settimane è attesa la certificazione CE, poi si potrà partire con i test sulla popolazione»

Potrebbero essere pronti all’uso entro la fine di aprile i nuovi test sierologici per verificare la presenza nel sangue di anticorpi da Covid-19: sarebbe la conferma pratica non solo di aver positivamente superato la malattia ma anche di esserne immuni, avendo appunto sviluppato gli anticorpi che contrasterebbero l’insorgere di una nuova infezione.

Li sta realizzando la multinazionale italiana DiaSorin, gruppo specializzato nelle biotecnologie e nei test diagnostici, e che nel corso dell’emergenza Coronavirus ha già messo a punto un test molecolare per la verifica della positività al Covid-19. Il nuovo test sierologico è stato realizzato in collaborazione con il Policlinico San Matteo di Pavia, coinvolgendo 50 ricercatori.

Come funziona il test

I test permetteranno, come detto, di verificare la presenza di anticorpi nel sangue: i risultati sarebbero pronti entro un’ora. Ogni test potrebbe costare poco più di 5 euro, ne potrebbero essere realizzati fino a mezzo milione al giorno. Serviranno a capire se i dimessi e guariti sono effettivamente guariti, ma pure a identificare le centinaia di migliaia (se non milioni) di probabili asintomatici che potrebbero aver avuto il virus senza nemmeno accorgersene (o quasi).

Come fa sapere la stessa DiaSorin in una nota, ora si attendono le certificazioni europee e internazionali per cominciare la produzione su larga scala. In prospettiva, il test potrebbe essere effettuato in un ampio spettro della popolazione, e messo a disposizioni di cliniche, ospedali, aziende e autorità sanitarie.    

Il presidente lombardo Fontana

Favore al nuovo test anche il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, il quale lo ha definito come uno strumento «capace di dare una sorta di patente d’immunità dal virus».

«Regione Lombardia – spiega il presidente – ha fatto una scelta di prudenza, senza fughe in avanti, per la ricerca di test sierologici affidabili. Uno di questi è stato individuato al Policlinico San Matteo: si tratta di un test che attraverso un prelievo di sangue verificherà chi ha sviluppato gli anticorpi al Covid-19. Entro due settimane è attesa la certificazione CE, poi si potrà partire con i test sulla popolazione».

La patente d’immunità

«Il test – prosegue Fontana – serve a rilevare che una persona che ha contratto il virus, considerata guarita perché negativa a due tamponi a distanza di qualche giorno, ha sviluppato quegli anticorpi che gli consentiranno di non ammalarsi di nuovo. Quindi da un parte ci sarà chi riceverà la patente d’immunità, dall’altra chi non risulterà immune dovrà continuare a mantenere le precauzioni attualmente adottate per tutti». 

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