rotate-mobile
Coronavirus

Screening covid sugli studenti della superiori, la lettera: «Perchè esclusi gli insegnanti?»

Le riflessioni della proforessa Patrizia Marraffa: «Per gli insegnanti che lavorano con ragazzi grandi il rientro in presenza comporta dei rischi sottovalutati vista l’età media del corpo docente abbastanza elevata»

Durante l'ultimo fine settimana le autorità sanitarie, in accordo con l'Ufficio scolastico provinciale, hanno offerto la possibilità ai 7791 studenti della scuole superiori della provincia di Sondrio di sottoporsi volontariamente a test antigenico rapido per "mappare" la diffusione del covid-19 tra le giovani generazioni. Un'iniziativa articolata, pensata in previsione della riapertura degli istituti scolastici (avvenuta al 50% delle ore, già nella mattinata di oggi, lunedì 25 gennaio 2021), che ha portato con sè non poche polemiche, su tutte la scarsa partecipazione degli studenti (leggi qui).

Tra le altre perplessità sollevatesi in seguito allo screening di massa anche quello del mancato coinvolgimento del corpo insegnanti. Ne è testimonianza la lettera, che qui vi proponiamo, giunta a SondrioToday per firma della professoressa sondriese Patrizia Marraffa.

Sono un’insegnante di scuola media superiore e insegno in una scuola di Sondrio. Questa mattina mi sono recata per effettuare un tampone visto che avevo chiesto - alcuni mesi fa all’ATS – di effettuarlo prima del secondo lockdown, quando le lezioni erano in presenza ma non ero stata chiamata.  In estate mi era stato comunicato dalla scuola che era possibile farlo ma non mi è stato possibile farlo visto che non ero in zona.

Ho deciso di scrivere perché domani devo riprendere le lezioni in presenza e mi sono meravigliata che è stato previsto di effettuare i tamponi  per i ragazzi nei giorni 23/24 gennaio ma non per gli insegnanti. Ho cercato di capire il perché di questa differenza e a chi spettasse la decisione, ma non sono riuscita a capire (alla Provincia, alla Regione, al Ministero???????).

Penso che per gli insegnanti - soprattutto quelli che lavorano con ragazzi grandi/maggiorenni - il rientro in presenza comporta dei rischi e, a mio avviso, sono sottovalutati vista l’età media del corpo docente abbastanza elevata. Spero che questa riflessione possa servire in una situazione già abbastanza critica e confusa.

Con l’occasione porgo distinti saluti.  
       
Prof.ssa  Patrizia Marraffa

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Screening covid sugli studenti della superiori, la lettera: «Perchè esclusi gli insegnanti?»

SondrioToday è in caricamento