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Il vaccino anti covid in Lombardia diventa un caso: con questo ritmo lombardi vaccinati in due anni

All'attacco di Gallera si è mossa anche la Lega, che si è subito smarcata dalle sue parole

Diecimila al giorno per circa 10 milioni e mezzo di persone. Con questo ritmo, la matematica non è un'opinione, ci vorrebbero abbondantemente due anni (quasi tre) per vaccinare tutta la popolazione lombarda contro il coronavirus. A fare i conti su Twitter è anche il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, che ha attaccato la gestione attuale dell'assessore al Welfare Giulio Gallera: "Per vaccinare entro settembre il 70% dei lombardi, vale a dire 7 milioni di persone, servono 30.000 vaccinazioni al giorno (escludendo le domeniche), al netto dei richiami: non 10.000. Con 10mila al giorno – quante ne ha previste Regione Lombardia – finiamo tra due anni".

"Trovo agghiacciante la classifica di chi finora ha vaccinato più persone, i conti facciamoli tra 15 o 20 giorni", aveva detto l'esponente del Pirellone a "La Stampa" commentando i dati che posizionavano la Lombardia agli ultimi posti in Italia per dosi di vaccino anti covid somministrate. E ancora: "Abbiamo medici e infermieri che hanno 50 giorni di ferie arretrate. Non li faccio rientrare in servizio per un vaccino nei giorni di festa. Ma staremo nei tempi previsti", aveva assicurato, parlando di 10mila dosi al giorno, che comunque - numeri alla mano - non basteranno. 

Salvini e la Lega si smarcano da Gallera

All'attacco dello stesso Gallera si è mossa anche la Lega, che si è subito smarcata dalle dichiarazioni del capo del Welfare. "Non faccio mai questioni di nomi. Il nostro impegno è che nel 2021 la Lombardia corra" e si vedrà "nei prossimi giorni" circa le ipotesi di rimpasto in giunta, ha detto a proposito di Gallera Matteo Salvini. Ma contro la gestione del Piano Vaccini - e di tutta la pandemia - si sono subito alzate diverse voci, com'era prevedibile che fosse, anche delle file del'opposizione.  

"Gallera e Fontana sono due facce della stessa medaglia, e cioè del fallimento della Regione Lombardia nella gestione della pandemia. Ecco perché scaricare l’assessore al Welfare (attraverso il proprio capo politico Salvini) di cui si sono condivise scelte e responsabilità fino ad ora, equivale a scaricare se stessi". È quanto ha dichiarato in una nota la segretaria metropolitana del Pd di Milano, Silvia Roggiani.

"Troppo facile dissociarsi dall’ennesima dimostrazione di incapacità e inadeguatezza di Giulio Gallera, dopo che per mesi sono stati collezionati e giustificati ritardi ed errori, abbandonati i medici e lasciati soli i cittadini. Il presidente Fontana e la sua giunta si sono rivelati inadatti e incapaci, è ora che ne traggano le conseguenze e vadano a casa. Non accetteremo che si scarichino unicamente sull’assessore Gallera gravi responsabilità che sono collettive", ha detto ancora Roggiani.

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