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Venerdì, 19 Aprile 2024
Coronavirus

Le scuole in Lombardia riaprono lunedì? Fontana: «Non escludo nulla, non ci sbilanciamo»

Le scuole erano state chiuse venerdì 5 marzo a causa dell'andamento della situazione epidemiologica

Uno dei problemi principali per molte famiglie, quindi per molte attività economiche, è rappresentato dalla chiusura delle scuole in questi giorni di zona arancione rinforzata in Lombardia. La questione non riguarda solo gli studenti, i primi coinvolti in questa scelta, ma anche l'organizzazione familiare. Interpellato su questo tema, in occasione della presentazione del 'treno sanitario' in Stazione Centrale, il governatore Attilio Fontana non ha escluso a priori che le cose possano migliorare nei prossimi giorni.

Sulla riapertura delle scuole da lunedì «non escludo nulla, non ci sbilanciamo. Valutiamo con cautela, con attenzione e con serietà la situazione. L'evoluzione è talmente rapida che fare anticipazioni rischia di essere assolutamente fuori luogo. Si deve monitorare la situazione giorno dopo giorno come stiamo facendo. Ci sono delle zone in cui i numeri leggermente stanno migliorando. Guardiamo con ottimismo a questi numeri che stanno migliorando e speriamo che si estendano a tutta la Regione».

La situazione attuale delle scuole

Attualmente tutte le scuole della Lombardia sono chiuse da venerdì 5 marzo e lo saranno per tutta questa settimana: istituzioni scolastiche primarie e secondarie di primo grado e secondo grado, nelle istituzioni formative professionali secondarie di secondo grado (IeFP), negli Istituti tecnici superiori (ITS) e nei percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) nonché nelle scuole dell’infanzia. Le uniche eccezioni riguardano gli studenti con particolari esigenze educative: disabili o quelli che hanno bisogno dell'insegnante di sostegno (i bes). E tutte le esigenze di laboratorio. Restano aperti e funzionanti invece i nidi, i micro nidi e le sezioni primavera. 

Perché la variante inglese fa chiudere le scuole

Erano state chiuse considerando l'andamento della situazione epidemiologica sul territorio "che presenta le condizioni di un rapido peggioramento con un’incidenza in crescita in tutti i territori della Lombardia, anche in relazione alle classi di età più giovani", cosa dovuta in parte alla nuova variante in circolazione, come confermato anche dagli esperti in materia.

«Con la prima i bambini avevano una resistenza da 20 a 30 volte maggiore di un adulto e questo ha permesso di lasciare aperte le scuole materne. La variante inglese invece - secondo Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia all'Università di Padova - ha rotto questa barriera e si diffonde bene anche in bambini fino a 5 anni. È cambiato il quadro epidemiologico, ignorarlo comporta il rischio di aumentare i contagi. È giusto che si prenda in considerazione la nuova caratteristica del virus. L'agenda la detta il virus, se cambia il virus devono cambiare le misure».

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