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Covid-19, l'entrata a scuola dalle ore 9 non convince il sistema dei trasporti valtellinesi: «Sforzo inutile e costoso»

Il direttore dell’agenzia per il TPL del bacino di Sondrio: «Diversamente dalle città medio-grandi, uno spostamento dell’orario di lezione comporterebbe uno sforzo importante per le aziende, in termini di uomini e mezzi e quindi di costi per la collettività»

Il sistema di trasporto pubblico locale della provincia di Sondrio non è in grado di assecondare le norme introdotte dal recente Dpcm, firmato dal premier Giuseppe Conte nella serata di domenica 18 ottobre 2020, che prevedono lo spostamento alle ore 9 della prima campanella di lezione nelle scuole al fine di evitare sovraffollamenti sui mezzi pubblici con la conseguente creazione dei tanto temuti assembramenti. Regole nazionali, pensate per contrastare la seconda ondata di coronavirus in Italia, che trovano difficile attuazione in Valtellina e Valchiavenna.

Dopo l'annuncio del dirigente scolastico territoriale della provincia di Sondrio, Fabio Molinari, «per le nostre scuole e per la particolare conformazione del territorio, al momento, è assolutamente impraticabile l’ingresso degli studenti a partire dalle ore 9.00 poiché ciò potrebbe comportare l’arrivo dei ragazzi al consueto orario che poi si troverebbero a “vagabondare” in attesa dell’inizio delle lezioni» (leggi qui), ecco arrivare la precisazione dell'ente deputato al trasporto pubblico su gomma in Valtellina e Valchiavenna, l’Agenzia per il TPL del bacino di Sondrio.

«Gli orari del TPL in Provincia di Sondrio sono strutturati in modo tale da garantire numerosi collegamenti nelle fasce orarie di punta e un livello di servizio decisamente più basso - talora con veri e propri “buchi” - nelle fasce orarie di morbida. Pertanto, al contrario di quanto si registra nelle città di dimensioni medio-grandi, uno spostamento alle 9 dell’orario di inizio delle lezioni comporterebbe uno sforzo importante per le aziende, in termini di uomini e mezzi e quindi di costi per la collettività. Tale sforzo risulterebbe peraltro inutile se si considera che, per quanto attiene alle corse di TPL scolastiche, si è riusciti a raggiungere un equilibrio in fascia oraria di punta tale da garantire il rispetto del carico massimo dell’80% ed è preferibile mettere in campo ulteriori risorse per ottimizzare progressivamente i rientri degli studenti dalle scuole che dovessero risultare ancora disagevoli ed eventualmente, anche con la collaborazione della polizia locale, per attivare controlli puntuali sui comportamenti degli studenti in fermata e nelle autostazioni» ha spiegato Maria Cristina Carmeli, direttore dell’agenzia per il TPL del bacino di Sondrio.

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