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Venerdì, 29 Marzo 2024
Coronavirus

Coronavirus, l'istituzione della zona rossa per le feste di Natale è più che un'ipotesi

Dopo il weekend affollato in tutta Italia il Governo valuta se stringere le misure per le feste come accaduto in Germania

La nuova stretta è attesa, pare, per Natale. In giornate in cui si parla di aumentare la libertà in tema di spostamenti, almeno per le giornate del 25 e del 26 dicembre e tra i piccoli comuni, il Governo si è riunito d’urgenza per un nuovo punto sulla diffusione del contagio da coronavirus e sulla possibilità di inasprire ulteriormente le misure per contenerlo.

Domenica sera la maggioranza si è riunita per discutere di ciò che è andato in scena un po’ in tutta Italia nel secondo weekend di dicembre: vie dello shopping prese d’assalto e inevitabili assembramenti. E se da un lato si pensa ad aprire agli spostamenti tra comuni con meno di 5.000 abitanti (che con il blocco previsto per Natale, Santo Stefano e Capodanno potrebbero rimanere isolati), dall’altro si preannuncia un’ulteriore stretta contro gli "insopportabili assembramenti”, come li ha definiti il commissario per l'emergenza Domenico Arcuri.

Nelle ultime ore, complice la riunione di domenica, le indiscrezioni e le ipotesi hanno iniziato a rimbalzare. La maggior parte riferisce di una nuova stretta proprio per Natale, con un'Italia di fatto tutta in zona rossa nei festivi e prefestivi, soprattutto perché dopo alcuni giorni di plateau e di timido calo, i contagi hanno iniziato a risalire dappertutto, insieme con i morti. E il fatto che in Germania la cancelliera Merkel abbia già annunciato un lockdown integrale a partire dal 16 dicembre proprio in vista di pranzi e cenoni sembra avere provocato una nuova riflessione, soprattutto in vista dell’ormai predetta terza ondata.

La giornata di domenica è stata, d’altronde, incentrata su due argomenti principali: da un lato gli assembramenti per lo shopping, dall’altro la campagna vaccinale contraddistinta da una primula che dovrebbe partire nei primi mesi del 2021. Il timore che una terza ondata colpisca ancora più duramente delle prime due per un’eccessiva libertà nel periodo natalizio resta alto, e le prossime due settimane saranno decisive.

La necessità di tenere sotto controllo spostamenti e assembramenti si scontra infatti con il periodo di caccia ai regali, voglia di uscire dopo mesi di restrizioni e desiderio di riunirsi intorno al tavolo per pranzi e cenoni. E lo scenario, per le feste, è variegato: si va da un lockdown da zona arancione, con bar e ristoranti chiusi a pranzo e divieto di uscire dal proprio comune a uno "intermedio" caratterizzato da un coprifuoco anticipato - magari alle 20 - sino a quello più severo: chiusura di bar, negozi e ristoranti e obbligo di restare nei confini comunali. 

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