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Coronavirus, il Prefetto di Sondrio: «Consentite le attività agro-silvo-pastorali non professionali»

Via libera agli hobbisti per orti, vigne e allevamenti "domestici". Pasquariello: «La stagione richiede alcune pratiche urgenti e talune attività contribuiscono al sostentamento familiare di buona parte della popolazione della provincia di Sondrio»

In provincia di Sondrio prendersi cura del proprio orto, della propria vigna o dei propri animali è concesso, al di là delle limitazioni emanate per tutelare la salute pubblica nel bel mezzo dell'emergenza coronavirus.

A renderlo noto il Prefetto di Sondrio, Salvatore Pasquariello: «La stagione in corso richiede la messa in opera di alcune pratiche che assumono i caratteri dell'indifferibilità e dell'urgenza anche in virtù del generale rialzo della temperatura che si registra in questo periodo. Talune attività agro-silvo-pastorali, benché di natura non professionale, contribuiscono al sostentamento familiare di buona parte la popolazione di questa provincia, che dispone di piccoli appezzamenti di terreno e di animali per autoconsumo».

«L'attività hobbistica/dopolavorativa/non principale è abbastanza diffusa in Valtellina, ma anche in altre realtà, considerando l'estrema frammentazione della proprietà fondiaria. Questi piccoli appezzamenti sono destinati sia per l'autoproduzione e quindi al sostentamento familiare, che anche il conferimento cooperative o aziende professionali» ha proseguito Pasquariello.

Momento dell'anno decisivo

La questione non è semplicemente hobbistica ma trova spiegazioni più profonde di carattere fitosanitario. «In questo momento dell'anno si effettuano sui vigneti sui frutteti determinati trattamenti antiparassitari/funghicidi; certamente non procedere ai trattamenti può danneggiare le coltivazioni contigue (problematiche di ordine fitosanitario); analogamente, ritardare o non procedere a lavorazioni stagionali quale il taglio dei prati comporta impatti negativi sulla sanità e sull'approvvigionamento dei foraggi»

«L'allevamento familiare, pur non essendo a carattere professionale, non può essere sospeso in quanto va assicurata la cura minima dell'animale senza interruzioni (alimentazione, mungitura, pulizia, sanità, etc.)» ha aggiunto il Prefetto di Sondrio.

Spostamenti consentiti

Il permesso di portare avanti le proprie attività agricole e di allevamento, consente, inevitabilmente, di spostarsi per raggiungere orti, vigne e stalle senza incorrere in sanzioni amministrative.

Pasquariello, pertanto, ha scritto alle forze dell'ordine invitandole a consentire «gli spostamenti di coloro che hanno esigenza di recarsi presso i propri appezzamenti o nei terreni condotti per la necessità di alcune lavorazioni (potatura di piante, raccolta di prodotti, esecuzione di trattamenti fitosanitari, lavorazione il terreno, etc.) oppure richiedono di prendersi cura dei propri animali siede sia da cortile (galline, tacchini, conigli, etc.) sia da reddito (ovini, caprini, suini, bovini, api etc.)».

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