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Ecco il nuovo Dpcm contro il coronavirus: ristoranti, palestre e 'coprifuoco alle 21'

Come sempre ai prefetti spetta poi monitorare sul rispetto delle misure adottate dal Governo

La lotta al coronavirus prosegue anche in Italia dove l'arma principale non che il restringimento delle occasioni di contagio. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro della Salute Roberto Speranza hanno varato poco prima della mezzanotte il Dpcm 18 ottobre 2020 con le misure dell'ulteriore stretta che entrano in vigore dal lunedì 19 ottobre e sono valide fino al 13 novembre. Il testo del nuovo Dpcm è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale dopo la conferenza stampa del premier

Nuovo Dpcm 18 ottobre: le misure della stretta spiegate

Le principali novità del Dpcm 18 ottobre sono sostanzialmente tre: la prima è che alle 21 si potranno chiudere strade e piazze così da evitare assembramenti; la seconda sono gli orari flessibili per la scuola (che resta aperta); la terza sono i locali chiusi a mezzanotte e dalle 18 senza servizio ai tavoli.

Ai prefetti spetta poi monitorare sul rispetto delle misure adottate, che sono:

  • La didattica mista per le scuole superiori e le università, con "forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, che rimane complementare alla didattica in presenza".
  • L'invito alla rimodulazione del trasporto pubblico: il nuovo decreto raccomanda che l’erogazione del servizio pubblico, la cui programmazione spetta al presidente di Regione, sia "modulata in modo tale da evitare il sovraffollamento dei mezzi di trasporto nelle fasce orarie della giornata in cui si registra la maggiore presenza di utenti".
  • Lo smart working (anche se l'obbligo di lavoro da casa per il 75% della pubblica amministrazione salta): si raccomanda che "le attività professionali siano attuate anche mediante modalità di lavoro agile, ove possano essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza; siano incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva".
  • Negli sport di squadra e di contatto gli allenamenti sono singoli e le gare e le competizioni "non sono consentite".

Il coprifuoco alle 21

La misura più importante del Dpcm è la facoltà affidata ai sindaci di chiudere strade e piazze dalle 21 e interviene sugli orari dei bar per far rispettare il divieto di assembramento. La curiosità è che i sindaci, espressamente nominati nella bozza del Dpcm, spariscono nella versione definitiva. Nel dettaglio le norme sono:

  • "Le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie) sono consentite dalle 5 sino alle 24 con consumo al tavolo, e con un massimo di sei persone per tavolo, e sino alle 18 in assenza di consumo al tavolo".
  • "Le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo sono consentite dalle 8 alle 21". "Sono vietate le sagre e le fiere di comunità".
  • "Può essere disposta la chiusura al pubblico, dopo le 21, di vie o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private".
  • Sono confermate le multe da 400 a 1.000 euro per chi non rispetta i divieti.
  • Palestre e piscine rimangono aperte, ma - come ha sottolineato Conte - in questi giorni verrà verificato il rispetto dei protocolli di sicurezza e tra una settimana la stretta potrebbe arrivare davvero.

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