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Martedì, 23 Aprile 2024
Coronavirus

Covid, Lombardia vicina alla zona gialla? Cosa dicono i dati

L'andamento dell'epidemia in regione. Le parole di Letizia Moratti

Numeri in risalita, ma con meno forza di quanto temuto. In Lombardia l'epidemia di coronavirus ha ricominciato a correre, ma per fortuna più lentamente rispetto alle passate "ondate". Lo testimoniano i dati forniti mercoledì dal vicepresidente e assessore al welfare del Pirellone, Letizia Moratti. 
 
"L’incidenza per 100mila abitanti negli ultimi 7 giorni in Lombardia si attesta a 74, contro una media italiana del 91. La percentuale di occupazione letti in area medica per pazienti covid nella nostra regione è pari all’8%, mentre per la terapia intensiva resta stabile al 3%", ha spiegato la numero due della regione. Stando all'ultimo bollettino di martedì 16 novembre, in terapia intensiva sono 51 i posti letto occupati, mentre sono 524 quelli "impegnati" nei reparti ordinari. 

Quanto manca alla zona gialla

Questi sono numeri da zona gialla? In parte sì, ma in parte no. A stabilire le modalità per il "declassamento" in giallo è il decreto del governo dello scorso luglio. Si legge: 

È necessario che si verifichino alcune condizioni perché una regione passi alla colorazione gialla:

  • l'incidenza settimanale dei contagi deve essere pari o superiore a 50 ogni 100.000 abitanti a condizione che il tasso di occupazione dei posti letto in area medica sia superiore al 15 per cento e il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da covid-19 sia superiore al 10 per cento;

L'incidenza settimanale lombarda è quindi sopra la soglia d'allarme, ma per il momento la regione resta bianca perché gli ospedali sono ancora sufficientemente vuoti. 

Cosa cambia in zona gialla

E cosa cambia con un eventuale ritorno in zona gialla? Quali nuovi divieti ci sono? La novità più grande riguarda l'uso della mascherina, che ritorna obbligatoria sempre, anche all'aperto. Non sono invece previsti chiusure di negozi e attività, né coprifuoco o divieti di spostarsi tra comuni e regioni. 

Nei ristoranti, in zona gialla, tornerebbe il limite massimo di 4 persone allo stesso tavolo, tranne che non si tratti di conviventi. Resta chiaramente l'obbligo di green pass per l'interno dei locali. 

Le differenze più sostanziali sono per gli spettacoli culturali - cinema, teatri, mostre - e per gli eventi sportivi negli stadi. "In zona gialla la capienza consentita non può essere superiore al 50 per cento di quella massima autorizzata e il numero massimo di spettatori non può comunque essere superiore a 2.500 per gli spettacoli all'aperto e a 1.000 per gli spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala. Le attività - si legge nel decreto - devono svolgersi nel rispetto di linee guida adottate".

I dati dello scorso anno

La differenza con 12 mesi fa in una Lombardia che resta bianca da oltre 4 mesi è palese. "Un anno fa la Lombardia registrava una incidenza su 100mila abitanti di 592, una occupazione letti in area medica del 124% e in terapia intensiva del 56%", ha ricordato la stessa Moratti. 

"Sebbene la situazione rispetto a un anno fa appaia sotto controllo grazie al vaccino, non dobbiamo abbassare la guardia", il suo invito arrivato subito dopo l'annuncio dell'avvio, da domani, delle prenotazioni della terza dose per gli over 40. Scopri di più Contenuto Sponsor

"La sollecitazione è dunque quella rivolta nuovamente a coloro che non hanno ancora aderito alla vaccinazione anti covid a farlo con fiducia e senza ulteriori indugi, e a coloro che invece sono invitati a provvedere alla terza dose ad aderire con la medesima convinzione che li ha indotti a farsi vaccinare in precedenza", ha concluso Moratti. 

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