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Coronavirus, il monito di Fontana: «Restate a casa o tra poco potrebbe diventare un'imposizione»

Il Governatore della Lombardia duro con i lombardi: «Purtroppo i numeri del contagio non si riducono, continuano ad essere alti; ogni uscita è un rischio per voi e per altri. Tra poco saremo al punto di non poter più dare una risposta a chi si ammala»

«Per adesso ve lo chiediamo con la consueta tranquillità ma, se si dovesse andare avanti, chiederemo al Governo anche le maniere forti». Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, incontrando i giornalisti all'interno del Pirellone.

«Dovete stare a casa - ha aggiunto Fontana - stiamo chiedendo un sacrificio per salvare vite umane. E' un appello che faccio tutti i giorni, lo sto dicendo in modo educato, fra poco bisognerà cambiare tono perchè se non la capite con le buone dovremo essere un poco più aggressivi: non dovete uscire. Purtroppo i numeri del contagio non si riducono, continuano ad essere alti; ogni uscita è un rischio per voi e per altri».

Altra giornata di guerra al Coronavirus, quella di mercoledì 18 marzo. La battaglia ora si combatte anche a colpi di tecnologia. Regione Lombardia - dove si registrano già oltre 16mila contagi e più di 1.600 morti - sta infatti analizzando, e continuerà a farlo, le celle telefoniche per avere un'idea di quanta gente ancora si stia muovendo. E la stessa regione non esclude l'adozione di "misure più rigide", per dirla con le parole dell'assessore al Welfare, Giulio Gallera.

L'ordine degli ultimi giorni è "io resto a casa" - il nome del decreto emanato dal governo per cercare di contenere l'epidemia -, ma evidentemente, per stessa ammissione della giunta regionale, ci sono ancora troppe persone che escono di casa. 

Coronavirus, controlli sui telefoni per gli spostamenti 

«Abbiamo attivato una tecnologia in collaborazione con le compagnie di rete mobile", ha annunciato martedì sera il vicepresidente del Pirellone, Fabrizio Sala. I dati servono a registrare in maniera quantitativa - quindi totalmente anonima per i proprietari dei telefoni - la mole di persone in movimento in regione verificando in sostanza quelli che si staccano dalla propria cella telefonica solita, passando a un'altra.  Ad oggi, i dati dicono che il calo dei movimenti è stato del 60%: Ci sono ancora troppe persone che si spostano - ha spiegato Sala -, corrispondenti al 40% del totale. Il consiglio è e resta di rimanere a casa».

"Il 40% - ha ribadito il numero due del Pirellone - non è un dato sufficiente per dirci che riusciamo a contenere nel miglior modo possibile il virus. C'è sicuramente chi lavora, e li ringraziamo tutti, ma a chi si muove ancora per motivi superflui continuiamo a chiedere «state a casa» perché - ha concluso Sala - il dato non è sufficientemente basso". 

Foto - Il grafico con gli spostamenti

coronavirus spostamento regione lombardia-2-2

«O la curva scende o misure più rigide«

E che potrebbe non bastare lo sa anche l'assessore Giulio Gallera, che ha lasciato intendere che nei prossimi giorni potrebbe arrivare una nuova "stretta" in tutta la Lombardia. 

«Domenica o la curva scende o probabilmente bisognerà valutare l'assunzione di misure un po' più rigide», ha dichiarato nella mattinata di mercoledì, aggiungendo: "Spero che i sacrifici di molti e l'atteggiamento consapevole dei lombardi possa essere sufficiente".

Una nuova misura potrebbe essere l'entrata contingentata sui mezzi pubblici. "Penso che da un lato o si cerca di aumentare le corse nelle ore di punte o magari chiuderlo in altre momenti, o se questo non è possibile va contingentato, cioè dovrebbe essere consentito di entrare nei vagoni solo a un numero ridotto di persone e gli altri aspetteranno. Non vedo alternative", ha spiegato Gallera rispondendo a una domanda sull'affollamento dei mezzi pubblici a Milano, che - dopo un primo taglio più deciso - da martedì offrono un servizio al 75% del potenziale.

L'appello ai medici di Fontana 

Il presidente Fontana ha quindi lanciato un appello, condiviso anche con i sindaci della Lombardia, a medici e infermieri «che sono andati in pensione negli ultimi 2
anni» e a quelli che «lavorano in strutture private e agli specialisti che lavorano in strutture private affinchè si mettano a disposizione per dare una mano».
«Con la loro collaborazione - ha detto - potremo dare risposte ancora più importanti e una maggiore assistenza».

Chi volesse dare la propria disponibilità può inviare una mail a perlalombardia@regione_lombardia.it

Il presidente Fontana ha anche detto che iniziano a farsi dei passi avanti per quanto riguarda la fornitura dei respiratori che «voglio sottolineare, saranno distribuiti agli ospedali che hanno più necessità. Non è vero che saranno destinati principalmente al nuovo ospedale in Fiera a Milano, sono due progetti autonomi. Appena arriveranno, sarà la nostra cabina di regia a distribuirli agli ospedali che ne hanno più bisogno».

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