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Giovedì, 25 Aprile 2024
Boccata d'ossigeno per il turismo

Green Pass, per chi viene dall'estero basterà il doppio vaccino con tampone

Soddisfatto l'assessore regionale alla montagna Massimo Sertori: "Risolto il problema dell'afflusso degli stranieri nei comprensori sciistici". In molti Paesi, infatti, il Green pass rafforzato vale nove mesi e i turisti si sarebbero trovati impossibilitati a entrare in hotel e ristoranti o a salire sui mezzi pubblici

"Grazie all’azione pressante esercitata dalle Regioni dell’arco alpino, con il supporto del Ministro Massimo Garavaglia, il Governo ha varato un provvedimento che risolve in larga parte il problema legato alla validità del Green pass tra l’Italia e l’estero e, di conseguenza, l’afflusso degli stranieri nei nostri comprensori sciistici”. A dichiararlo è Massimo Sertori, assessore di Regione Lombardia a enti locali, montagna e piccoli Comuni, a seguito del Decreto-Legge approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, recante misure in tema di coordinamento con le regole di altri Paesi per la circolazione in sicurezza in Italia.

La novità

A coloro che provengono da uno Stato estero e sono in possesso di un certificato di avvenuta guarigione o avvenuta vaccinazione con un vaccino autorizzato o riconosciuto come equivalente in Italia, nel caso in cui siano trascorsi più di sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale o dalla guarigione, è consentito l’accesso ai servizi e alle attività per i quali è previsto il Green Pass Rafforzato previa effettuazione di un test antigenico rapido (validità 48 ore) o molecolare (validità 72 ore). Ciò vale anche per coloro che hanno effettuato vaccinazioni con vaccini non autorizzati o non riconosciuti come equivalenti in Italia, sempre previa effettuazione di un tampone.

“Portiamo a casa un altro risultato concreto per i nostri territori montani. Infatti, a seguito delle misure fino ad oggi vigenti, si è registrato un calo del flusso turistico che, in alcune località italiane, è arrivato a sfiorare il 30/40 %. - ha aggiunto, con soddisfazione, Sertori - Una vittoria di buonsenso per un settore importante e strategico come quello turistico, che tanto ha sofferto in questi due anni di pandemia. Visto anche l’andamento dell’epidemia, stiamo marciando verso la ricerca di una nuova normalità”.

ci sono novità anche per i turisti e, in generale, gli sttranieri che arrivano nel nostro paese. In particolare per coloro che hanno il ciclo primario di vaccino, ma non il booster, o sono guariti da più di 120 giorni.

Le differenze con le altre nazioni

Il problema da risolvere stava nel fatto che, in molti Paesi esteri, il Green pass vale nove mesi e non sei, come da noi. I turisti provenienti dall'estero si sarebbero quindi trovata sbarrata la strada, in Italia, per tutte le attività e servizi per i quali, da noi, è necessario il Green pass rafforzato. Il governo ha risolto il problema permettendo loro di accedere a queste attività anche con il loro Green pass base, a patto di effettuare un tampone (molecolare o antigenico).

Una concessione che favorisce il turismo, mentre le regole finora in vigore avrebbero rischiato di strozzarlo. Per qualcuno, la necessità di effettuare comunque un tampone renderà difficile la vita ai turisti. Ma, senza questa regola, i turisti semplicemente non avrebbero potuto accedere, ad esempio, ai mezzi di trasporto, anche locali, o entrare in hotel e ristoranti. 

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