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Lombardia, Fontana: «Abbiamo dati da zona arancione. Basta calunnie da Roma»

Lo sfogo del presidente lombardo

"La Lombardia deve essere collocata in zona arancione. Lo evidenziano i dati all'esame della Cabina di regia, ancora riunita". Lo dichiara nelle scorse ore in una nota il governatore lombardo, Attilio Fontana. «Abbiamo sempre fornito informazioni corrette. A Roma devono smetterla di calunniare la Lombardia per coprire le proprie mancanze», aggiunge il numero 1 del Pirellone.

Secondo il monitoraggio del Cts (Comitato tecnico scientifico), infatti, la Lombardia dovrebbe rimanere in zona rossa almeno fino al 31 gennaio. E, come ormai da tradizione quasi mensile, va in scena l'ennesimo braccio di ferro tra la Regione Lombardia e il governo: da un lato i governatori che vorrebbero allentare le restrizioni per dare spinta all'economia locale, dall'altro Roma che vede con preoccupazione i tassi di riempimento ospedalieri, anche se l'Rt è in calo.

Non solo: le carte in tavola potrebbero essere cambiate dal Tar del Lazio che deciderà lunedì 25 gennaio se la Lombardia lascerà o meno la zona rossa. Una decisione rinviata (la sentenza era attesa giovedì) perché i giudici vogliono ottenere ed esaminare gli ultimi dati disponibili, quelli relativi alla settimana 11-17 gennaio; cifre che verranno rese note dalla cabina di regia nel pomeriggio di oggi, venerdì 22 gennaio.

L’opinione degli esperti La sentenza, comunque, potrebbe mettere in discussione non solo la zona rossa lombarda ma tutto l’impianto di valutazione: il “sistema a colori” potrebbe andare gambe all’aria. «Trovo inconcepibile che una decisione basata su evidenze scientifiche venga appellata ad un organo tecnico-amministrativo», aveva detto Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell'Azienda ospedaliera di Padova e docente di Microbiologia dell'ateneo cittadino, ospite a "SkyTg24" nella mattinata di giovedì 21 gennaio.

«La Regione Lombardia non è in una bolla, se sbagliano c'è un impatto su tutto il Paese. E questo va tenuto presente», aveva sottolineato lo scienziato. Un invito alla cautela è arrivato anche da Massimo Galli, infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano. Lo scienziato, ospita ad “Iceberg Lombardia” su Telelombardia nella serata di giovedì, ha detto che la squadra di Attilio Fontana dovrebbe essere più cauta.

«La Lombardia farebbe bene a stare cauta — ha detto Galli —. Il punto è riuscire a mantenere una situazione sufficientemente prudente per poterci dare delle garanzie, per non ricadere subito nello stesso problema. Mi sento di dire che sarei più confidente se si riuscisse a essere complessivamente un filo più proattivi per star fuori dalle rogne».

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