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L'esame di Maturità ai tempi del coronavirus, l'intervista ad uno studente di Sondrio

Tommaso Rossi frequenta l'ultimo anno del Liceo classico Piazzi Perpenti ed insieme ai suoi compagni, seppur con qualche difficoltà, segue le lezioni da casa. Il racconto della sua quarantena

Tra le tante cose inusuali che ci ricorderemo, quando ripenseremo a questi mesi caratterizzati dal coronavirus, vi sarà certamente la chiusura delle scuole e la permanenza di milioni di bambini e ragazzi italiani nelle loro case per più di due mesi.

Ci ricorderemo della "didattica a distanza" e di come i più giovani, nonostante purtroppo non tutti ne abbiano avuto la possibilità, siano stati capaci di accettare la situazione e di rimettersi in gioco, anche attraverso l'uso della tecnologia.

Tra di loro c'è il sondriese Tommaso Rossi, prossimo all'esame di maturità presso il Liceo classico Piazzi Perpenti, a cui abbiamo fatto qualche domanda sulla quarantena e su come si stia preparando per chiudere il suo ciclo di studi, seppur da casa.

Tommaso, ormai sono due mesi che le scuole sono chiuse a causa dell'emergenza coronavirus,  come hai vissuto questo periodo di quarantena?
«Inizialmente ho inevitabilmente sentito preoccupazione come penso sia successo a moltissime altre persone: la situazione era confusa, nessuno sapeva bene come affrontare questa emergenza e le informazioni arrivavano in modo allarmistico e non facevano altro che alimentare irrazionali nervosismi. A questa iniziale reazione è seguito un periodo di sconforto e di incertezze: non sapevo quando e se sarei tornato alla mia quotidianità e scuola, abituato comunque ad uscire spesso e trovarmi con i miei amici. Ho poi capito che avrei potuto utilizzare tutto questo tempo a casa per fermare la frenesia tipica della mia vita e riflettere su me stesso, sul mio futuro e dedicarmi ad attività che avevo sempre rimandato, come leggere, ascoltare album di artisti nuovi e non, serie tv e approfondito ciò che amo».

In generale, secondo la tua esperienza, come hanno vissuto i tuoi coetanei il dover rimanere in casa per così tanto tempo?
«Ritengo che la sensazione condivisa quasi da tutti sia quella di essere in trappola, quasi soffocati dalle quattro mura domestiche. Posso però notare una risposta complessivamente positiva: attraverso i canali social (prevalentemente Instagram) vengono infatti organizzate attività virtuali per intrattenerci, come sessioni di work out, live, interviste e tutorial».

Cosa ti è mancato di più della tua scuola in questo periodo? 
«Della scuola mi manca innanzitutto il contatto umano e il quotidiano confronto con compagni e insegnanti, in particolare ricordo con piacere tutti i momenti scherzosi e di svago…d’altronde è il mio ultimo anno di liceo e oltre allo studio e all’impegno è necessario anche un po’ di divertimento».

Come è stato seguire le lezioni a distanza? Quali gli aspetti positivi e quali quelli negativi? 
«Le lezioni a distanza sono state un efficace metodo per poter proseguire la didattica. Alcuni nostri professori hanno impostato l’insegnamento virtuale in modo tale da lasciarci più autonomia nell’organizzazione del lavoro, inviandoci periodicamente audio lezioni e materiali didattici. Altri invece organizzano periodicamente lezioni virtuali.
Come pro individuerei il fatto che abbiamo una maggiore autonomia nell’organizzazione e meno stress ed ansia dovuti all’usuale ritmo scolastico. Sicuramente manca ogni tipo di contatto umano che rende più piacevole e stimolante l’esperienza scolastica. Inoltre, per quanto avanzata la tecnologia possa essere, non sempre ci si riesce a connettere tutti facilmente e i problemi tecnici sono all’ordine del giorno sia per noi studenti che per i nostri insegnanti. È però l’unico modo che abbiamo per affrontare l’emergenza e ogni giorno ci impegniamo per farla sembrare sempre più simile alla realtà».

È molto probabile che l'esame di maturità consista in un solo colloquio orale. Cosa ne pensi?
«Sinceramente sono felice che l’esame di maturità possa consistere solo in una prova orale con una commissione di soli professori interni. Innanzitutto sono loro che sanno bene il modo in cui abbiamo affrontato gli argomenti sia in classe che online. In secondo luogo, nessuno più di loro ci saprebbe valutare sul nostro intero percorso scolastico, valorizzando il nostro impegno e la nostra dedizione anche in questa situazione di crisi, oltre anche alla nostra crescita. Anche non affrontare gli scritti elimina una ulteriore preoccupazione che, in un momento come questo, non può che essere un elemento positivo. Tuttavia, dover sostenere l’esame online sarà assolutamente inusuale e forse più difficile da affrontare. Non nego che un po’ di preoccupazione e ansia c’è».

Cosa farai per festeggiare?
«Cosa farò per festeggiare? Rimane un grande punto di domanda. Il piano era quello di fare un viaggio con i miei amici, anche se penso che non sarà qualcosa di fattibile. La speranza però è l’ultima a morire. Stiamo però già organizzando una videochiamata di classe almeno per un ultimo saluto a seguito della maturità».

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