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Sabato, 20 Aprile 2024
Coronavirus

"Ci siamo giocati male l'estate, salviamo il Natale" ma andare a sciare sarà davvero difficile

Il 2020 potrebbe essere ricordato come l'anno senza la stagione invernale sugli sci: come spiega l'infettivologo Massimo Galli troppi rischi per la fruizione degli impianti di risalita

"Ci siamo giocati male l'estate. Ora, se si riesce, cerchiamo di non comprometterci il Natale in famiglia". È l'invito di Massimo Galli, infettivologo dell'ospedale Sacco-università Statale di Milano, che richiama tutti a impegnarsi per invertire la tendenza dei nuovi contagi da Covid-19. Galli era intervenuto oggi alla presentazione della stagione invernale della Federazione Italiana Sport Invernali lanciano un avvertimento molto netto. 

"In questo momento sono assai più preoccupato per la partecipazione agli sport invernali a livello popolare, a livello agonistico ci sono le condizioni per lavorare in relativa sicurezza. Quello che oggi preoccupa maggiormente è la fruizione degli impianti di risalita per la gente comune. Se non cambia l'andazzo si rischia grosso. Speriamo di invertire la tendenza prima delle grandi nevicate".

"Siamo in una situazione che impone restrizioni, in chiave comportamentale e organizzativa ma mi auguro non tali da poter impedire materialmente alcune attività - ha proseguito -. Purtroppo non credo ci siano molte cose in più da poter fare. C'è da capire che non siamo di fronte ad entità con cui entrare in trattativa, siamo di fronte a realtà che dispone solo di due alternative: o ci si comporta in un certo modo, oppure si rischia di cadere in una spirale che ti porta poi a restrizioni più marcate".

Ci siamo giocati l'estate, salviamo il Natale

"Purtroppo ci siamo giocati male l'estate - ribadisce l'esperto, sentito dall'Adnkronos Salute - Non così male come gli altri Paesi intorno a noi, però male". Arrivare bene all'inverno e alle festività dipende da noi, ammonisce.

Galli è tornato anche sulle polemiche in merito all'obbligo delle mascherine all'aperto: "L'indicazione deve essere rispettata usando la logica" commenta all'Adnkronos Salute. "La cosa logica, per avere poi la partecipazione della gente" con adesione alle regole, "è che le mascherine all'aperto - precisa l'esperto - devono essere nella disponibilità delle persone, cioè si devono portare sempre con sé, e vanno immediatamente indossate nel momento in cui si incroci o si intraveda un'altra persona in arrivo, o ci si trovi all'aperto con tante altre persone".

Il che per fare un esempio significa che, "quando sei solo e passeggi in montagna, se arriva il guardaboschi è il caso comunque di fargli vedere che la mascherina ce l'hai". "Questa norma delle mascherine mi vede più applicatore del concetto logico", ribadisce lo specialista. Perché "in un Paese di bastian contrari come siamo, forse anche fortunatamente per certi aspetti - ragiona Galli - se tu vai a dire" al cittadino "che quando passeggia in un parco dove la persona più vicina è a 200 metri deve tenere per forza la mascherina, credo che chi ama passeggiare solo nel parco possa avere una reazione spiacevole"

Come spiegato oggi alla Camera dal ministro della Salute, Roberto Speranza in questo momento in Italia ci sono 58.900 persone che hanno riscontrato e registrato la positività al Coronavirus; il 6 agosto, quindi esattamente due mesi fa, le persone positive al Coronavirus erano 12.600.

"Quindi in due mesi c'è un significativo salto in avanti che non possiamo far finta di non vedere. Diventa decisivo insistere sull'utilizzo delle mascherine in tutte le occasioni in cui si incontrano persone non conviventi".

"I dati nelle ultime settimane - spiega il ministro - segnalano che il più alto livello di diffusione del contagio è fra le relazioni più strette, personali, familiari, amicali. Il messaggio deve essere quindi molto chiaro, molto netto: in ogni occasione in cui si può incrociare una persona con cui non si convive, è fondamentale l'uso della mascherina. È la prima arma che abbiamo per contrastare il virus", rimarca

Fonte: Today.it

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