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Coronavirus, impennata di ricoveri al Morelli di Sondalo

In pochi giorni nell'ospedale dell'Alta Valle si è passati da 2 a 14 ricoverati, tutti residenti in provincia di Sondrio

Dai due ricoverati di fine luglio ai 14 di ieri: il reparto covid-19 del Morelli di Sondalo ha accolto nei giorni scorsi nuovi ammalati che necessitano di cure dopo aver contratto il virus, seppure nessuno di loro si trovi in terapia intensiva. Il picco si è avuto venerdì scorso con tre ricoveri in un giorno. Sono tutti valtellinesi, equamente divisi tra uomini e donne, in maggioranza anziani ma solo in parte provenienti dalle case di riposo.

«I pazienti ricoverati sono la punta dell'iceberg di un sommerso più esteso - spiega la dottoressa Chiara Rebucci, infettivologa, responsabile del reparto -, alcuni di quelli arrivati la settimana scorsa presentavano sintomi gravi come non ne vedevamo da marzo, abbiamo avuto casi di gastroenterite e molti senza sintomi giunti in Pronto Soccorso per altre patologie risultati infetti dopo il tampone. Il decorso della malattia è lo stesso che abbiamo imparato a conoscere nei mesi scorsi e che speravamo di non dover più vedere: febbre alta e condizioni generali che peggiorano all'improvviso. Dopo i mesi del lockdown e con l'arrivo dell'estate è comprensibile che il livello di attenzione si sia abbassato, ma le precauzioni vanno sempre adottate: basta poco per evitare di ammalarsi».

L'attività ospedaliera

La dottoressa Rebucci segue i pazienti ricoverati al quarto piano del primo padiglione del Morelli con le colleghe Sarah Barbuto e Marta Benedetti, il personale infermieristico e sociosanitario, in condizioni molto diverse rispetto ai mesi scorsi, poiché la ripresa dell'attività ospedaliera e ambulatoriale ha riportato gli operatori che erano stati destinati al reparto covid-19 ai consueti compiti. Tra casi gravi, pochi, e asintomatici, molti, perlopiù giovani, anche alcune persone con manifestazioni cliniche banali: tutti ricevono le cure del caso o vengono monitorati. Ai ricoveri, al ritmo di uno al giorno, si contrappongono le dimissioni, due nella giornata di ieri, ma la guardia rimane alta.

«Invitiamo tutti, giovani e anziani, a prestare molta attenzione perché il virus c'è sempre e l'adozione delle misure consigliate è fondamentale per evitare il contagio - spiega il direttore generale Tommaso Saporito -. Senza allarmismi e senza privarci di momenti da condividere con altre persone dobbiamo essere prudenti, evitare gli assembramenti, mantenere la distanza di sicurezza, indossare la mascherina e igienizzare frequentemente le mani. Regole che valgono per tutti i contesti pubblici, in particolare per quelli dove si radunano molte persone, il cui rispetto tutela noi stessi e gli altri».

Tamponi

Nel frattempo prosegue a pieno ritmo l'attività legata all'esecuzione dei tamponi, sulla base delle richieste avanzate da Ats Montagna, per controllare i positivi e verificare lo stato di altre persone: tutti vengono convocati presso i Presidi e gli ambulatori mobili oppure raggiunti nelle rispettive abitazioni se impossibilitati a spostarsi. Negli ultimi giorni, a seguito delle disposizioni emanate (leggi qui) per coloro i quali hanno viaggiato in Spagna, Malta, Croazia e Grecia, le richieste sono notevolmente aumentate.

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