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Coronavirus, Pedrazzi: «La montagna può ripartire anche con i corsi di formazione per gli operatori sanitari»

Il Consiglio regionale lombardo ha approvato nella seduta odierna la proposta di risoluzione sul tema coronavirus

Il Consiglio regionale lombardo ha approvato nella seduta di oggi, martedì 21 aprile, la proposta di risoluzione “Misure di sostegno ai cittadini, alle famiglie, ai lavoratori colpiti dalla crisi per l'emergenza sanitaria causata dall'epidemia da Covid-19, nell’ambito dei settori di intervento di Regione Lombardia”. 

«Un documento - commenta il consigliere regionale Simona Pedrazzi - che rappresenta un’importante sintesi dei lavori svolti in questa settimana all’interno di tutte le commissioni regionali e che ha riguardato le possibilità di intervento per fornire il supporto necessario ad affrontare questo periodo di emergenza non solo sanitaria ma anche economica per tutti i settori produttivi lombardi. Regione Lombardia sta rispondendo con ogni mezzo a sua disposizione per fronteggiare una pandemia che purtroppo non si poteva prevedere. Da valtellinese, ho proposto alcuni emendamenti che sono stati recepiti all’interno del documento pensando al nostro territorio, alla difficile situazione che anche noi stiamo vivendo da vicino. Tra questi, un emendamento che ho proposto e che è stato anche approvato all’unanimità all’interno della commissione attività produttive, chiede di utilizzare e sfruttare le tante potenzialità naturali offerte dall’ambiente montano e rurale per aiutare, al punto di vista psicofisico, i tanti operatori sanitari che stando combattendo in prima linea».

«La Valtellina, ma l’intera Regione Lombardia - prosegue Pedrazzi - ha, infatti, la grande fortuna di avvalersi di meravigliosi ambienti, dotati di percorsi turistici sensoriali ed emozionali, che possono svolgere un importante ruolo terapeutico. Dietro a medici e infermieri, esiste un mondo intero di professionalità, da chi svolge ruoli amministrativi a chi si occupa della santificazione degli ambienti. Persone che inevitabilmente dovranno svolgere una formazione specifica per adattarsi a meglio affrontare il nuovo stile di vita che si sta delineando a causa del virus. Il mio emendamento, chiede quindi di avvalersi delle nostre potenzialità ambientali a beneficio di tutti coloro che dovranno frequentare i corsi di aggiornamento sfruttando tutto ciò che la natura e la montagna possono offrire, come la possibilità di svolgere attività fisica all’aria aperta, lontano da quell’ambiente duro e sterile che hanno vissuto durante il virus. Inoltre, questo darebbe la possibilità al turismo montano di poter beneficiare di aiuti economici da parte anche della Regione. in più, con le nuove normative che impongono delle distanze di sicurezza, saranno necessari spazi più ampi che noi possiamo mettere a disposizione. Coinvolgendo da vicino il comparto sportivo ed enogastronomico ed incoraggiando per esempio la fruizione degli alloggi nelle località turistiche, potrebbe essere un grande aiuto nel rilanciare il turismo delle nostre valli che ha subito un duro colpo a causa di questo forzato lockdown».

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