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Impianti sci chiusi, Sertori; «Quanto accaduto ha dell'incredibile. Ora il Governo cambi passo»

L'assessore regionale lombardo: «L'inverno per la montagna è l'equivalente del periodo estivo per le località balneari». Il video commento

Nessuna manifestazione di protesta o volontà di attuarne, ma la necessità di un cambio di passo e dell'avvio di un nuovo metodo. Da questi concetti ha preso le mosse l'assessore alla Montagna di Regione Lombardia, Massimo Sertori, per commentare lo stop alla riapertura degli impianti di sci deciso dal ministro Speranza nonostante le Regioni avessero recepito le osservazioni del Cts per la riapertura in sicurezza e lo stesso Cts avesse dato il placet sulla data del 15 febbraio. Tutta la filiera si era attivata per la ripartenza e tanti investimenti sono andati persi.

«Quanto è successo ha dell'incredibile, - ha sottolineato l'assessore Massimo Sertori - ma la presenza del ministro Massimo Garavaglia, in Palazzo Lombardia, e del Ministro Mariastella Gelmini, in collegamento, è il segnale che il nuovo Governo intende inaugurare una nuova stagione, fatta di quell'attenzione che, dall'ultimo Esecutivo, questi territori non hanno avuto. E che hanno visto l'economia di questi territori messa a durissima prova da una chiusura, per il Covid, in un periodo chiave. L'inverno per la montagna - ha rimarcato l'assessore - è l'equivalente del periodo estivo per le località balneari».

«La salute viene prima di tutto - ha spiegato l'assessore - e su questo siamo tutti d'accordo, ma non dobbiamo dimenticare che servono misure a sostegno dell'economia e dei territori della montagna. Indennizzi e ristori devono essere il là alla nuova stagione di dialogo tra mondo ed economia della montagna con le sue genti - ha concluso Sertori - e devono essere accompagnate da misure, anche eccezionali, che consentano alle attività, che hanno praticamente perso tutta la stagione, di trovarsi nelle condizioni di ripartire».

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