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Venerdì, 19 Aprile 2024
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La Musica che salva ed unisce, al Morelli un concerto sinfonico per gli operatori sanitari e le vittime del covid-19

L'orchestra Antonio Vivaldi, diretta dal Maestro Lorenzo Passerini, si esibirà presso l'ospedale di Sondalo domenica 26 luglio

«Un concerto sinfonico dedicato agli operatori sanitari della provincia di Sondrio e a tutte le vittime del coronavirus, non un concerto commemorativo». È quanto risuonerà tra i padiglioni dell'ospedale Morelli di Sondalo, domenica 26 luglio 2020 alle ore 17,30, grazie al talento dell'Orchestra Antonio Vivaldi, diretta dal maestro Lorenzo Passerini.

«L'Arte e la Musica hanno la capacità di salvare le vite, anche se in modo diverso rispetto ad un ospedale. C'è una sorta di continuità tra la musica e l'attività ospedaliera. Dopo mesi di emergenza non potevamo non pensare al Morelli come simbolo della provincia di Sondrio nella pandemia. È proprio da lì che vogliamo ripartire» ha spiegato Passerini, aggiungendo che, per fugare ogni possibile fraintendimento e "allontanarsi" dal contemporaneo dibattito pubblico sulla riorganizzazione della sanità locale, «il concerto è un evento che deve unire e che in nessun modo deve dividere. La musica non ha colore politico ma ha il colore dei suoni».

Due le sinfonie in scaletta eseguite dalla celebre orchestra, la Sinfonia n.5 di Franz Schubert e la Sinfonia n.1 di Ludwig van Beethoven: «La prima è una sinfonia primaverile, fresca, veloce e mozartiana, scritta da Schubert nella sua casa che ha un dichiarato risvolto simbolico visti i mesi che tutti abbiamo passato nelle nostre case; la seconda l'abbiamo scelta nel 250esimo anniversario della nascita di Beethoven, vero innovatore del mondo classico e fautore della ripartenza del romanticismo: l'esecuzione della sua prima sinfonia come fosse per noi il primo concerto di rinascita» ha aggiunto Passerini.

Coinvolto nell'iniziativa, insieme agli Amici della Musica di Sondalo, anche l'Ufficio scolastico territoriale, rappresentato dal dirigente Fabio Molinari: «La musica è il linguaggio più bello per ricordare chi non c’è più e chi si è prodigato per superare l’emergenza (i sanitari come il personale scolastico). È fondamentale ripartire con consapevolezza, per non rischiare di chiuderci nella paura ed aiutare chi si è perso, prigioniero della paura».

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