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Mercoledì, 24 Aprile 2024
la querelle continua / Sondalo

Sanità, in Alta Valle è caos sulla presunta chiusura della Ginecologia del Morelli

Prima la voce della chiusura del Punto nascite, rilanciata dal movimento, poi la smentita di Asst Valtellina: "Notizia falsa e nociva per la tranquillità ed il benessere delle donne in gravidanza seguite a Sondalo"

Prima la notizia della presunta chiusura del reparto di Ginecologia, amplificata via social dal presidente del movimento “Rinascita Morelli Autonomo”, l'avvocato Ezio Trabucchi, poi la secca smentita dell'Azienda Socio Sanitaria Valtellina e Alto Lario. In Alta Valle regna ancora la confusione per le sorti dell'ospedale "Eugenio Morelli di Sondalo". Dopo la rottura definitiva del fronte sindaci-movimento, nel Bormiese sono sempre di più i punti di scontro. Questa volta è stata la testimonianza di una donna incinta a riaprire l'acceso confronto pubblico. Una nuova disputa che ha visto, nel pomeriggio di ieri, venerdì primo luglio, il coinvolgimento dell'Asst locale.

"Dopo aver prenotato un'ecografia morfologica tre mesi fa, ieri ricevo una chiamata alle ore 13 dall'ospedale 'Morelli' dove mi dicono che oggi, alle ore 8.20, non mi sarei dovuta presentare a fare la visita per mancanza di dottori e che, forse mi avrebbero chiamata nei prossimi giorni. Sono molto amareggiata, e arrabbiata per il fatto che mi hanno chiamata all'ultimo e non hanno tenuto minimamente in considerazione il mio periodo di gravidanza e che non potevo aspettare ulteriori settimane. Ho chiamato il cup (centro unico prenotazioni, ndr) per informazioni: il primo posto disponibile è a Sondalo a settembre (anche se non capisco il senso visto che) dicono che non ci sono dottori per fare l'ecografia e ho pure sentito che il reparto maternità chiuderà. Non è questione di vita o di morte, ma ho tutto di diritto di sapere se mio figlio sta bene. Essere avvisata a nemmeno 24 ore di distanza lo trovo assurdo", ha scritto una donna in dolce attesa rivolgendosi al movimento “Rinascita Morelli Autonomo".

Una testimonianza rimarcata dallo stesso Trabucchi attraverso i suoi canali social. "Un altro pezzo del 'Morelli' che se ne va. La ginecologia presso l’ospedale di Sondalo verrà chiusa a partire dall’11 luglio 2022. Da tempo il Movimento popolare (adesioni di circa 22 mila cittadini) denuncia lo 'smantellamento' continuo e costante del 'Morelli' ed i sindaci dell’Alta valle, da tempo, garantiscono che stanno per arrivare i fatti. Ora dobbiamo attendere (i sindaci dicono a breve) la loro nuova ipotesi risolutiva: il Presidio Autonomo di Sondalo all’interno della stessa Asst, quella che oggi elimina anche la ginecologia dopo quanto già soppresso. Uno scempio".

La replica di Asst: "Notizia falsa e nociva"

Tempo qualche ora ed è stata la stessa azienda ospedaliera a dare pubblica risposta alla notizia di chiusura dei reparti di Ginecologia e Ostetricia. "Il Punto nascita del Morelli, a partire dall'11 luglio, sarà interessato da una riorganizzazione temporanea, limitata alle settimane delle ferie estive: in questo periodo, le future mamme che si rivolgeranno all'Ospedale di Sondalo troveranno ad accoglierle un ginecologo, due ostetriche e un pediatra 24 ore su 24, sette giorni su sette. Il servizio di accettazione e di gestione delle donne in gravidanza sarà quindi garantito, com'è sempre avvenuto".

"La notizia della chiusura del Punto nascita non solo è falsa ma soprattutto nuoce alla tranquillità e al benessere delle donne in gravidanza seguite a Sondalo, che vengono debitamente informate della riorganizzazione al momento delle visite di controllo. È stata diffusa con il chiaro intento di screditare l'Ospedale Morelli e i suoi operatori e di ingenerare sfiducia nei cittadini. Il risultato è un allarme ingiustificato. Sin dai mesi scorsi, in vista della situazione che si sarebbe creata con le assenze dei medici ginecologi per le ferie estive, dopo che i concorsi non avevano dato alcun esito, l'Azienda aveva intensificato l'impegno nella ricerca di una cooperativa di medici o di liberi professionisti disponibili a prestare servizio, al momento purtroppo senza successo" hanno continuato dalla Asst Valtellina e Alto Lario.

"Le donne in gravidanza residenti in Alta Valle devono sapere che potranno continuare a rivolgersi in qualsiasi momento all'Ospedale Morelli - ha spiegato il direttore generale Tommaso Saporito -, dove troveranno i medici specialisti e le ostetriche per prestare le cure necessarie a loro stesse e ai neonati. La loro salute e la loro sicurezza, così come quella degli operatori sanitari, sono al primo posto per noi. L'Unità organizzativa complessa di Ostetricia e Ginecologia attualmente può contare su un direttore e 12 collaboratori, di cui due part time e tre che beneficiano dei permessi concessi dalla Legge 104. Ringrazio il personale per il lodevole impegno e il senso di responsabilità che dimostra ogni giorno, che ci ha consentito di garantire la qualità nel servizio reso alle utenti. Naturalmente continuiamo con perseveranza nella ricerca di nuovi medici e di soluzioni organizzative".

La rabbia dei sindaci

Fortemente infastiditi per quella che è stata definita una "fake news", i sindaci dell'Alta Valle hanno voluto commentare quanto accaduto. "Prima di dare certe notizie bisogna avere delle conferme precise e supportate da reali e conclamati fatti, ma ormai il protagonismo regna sovrano e tutto è lecito. Siamo sicuri che tutto ciò sia giusto e corretto? Perché se poi la notizia viene smentita dai fatti e beh rischi di diventare un..." ha scritto sarcastico su Facebook il sindaco di Valfurva, Luca Bellotti.

Dello stesso tono l'Amministrazione di Sondalo, a nome di tutti i primi cittadini del Bormiese. "A seguito delle notizie che sono state diffuse sui social, in cui si ventilava la possibile chiusura temporanea del Punto nascita di Sondalo, i sindaci si sono subito interessati e hanno attivato tutti i canali istituzionali per sincerarsi della situazione. A volte la disinformazione e gli allarmismi fanno più male all’Ospedale Morelli che la disorganizzazione. Facendo campagne denigratorie sui social si prende in giro e si allarma la gente. I sindaci continueranno a monitorare e segnalare, per i propri cittadini, la situazione, consapevoli che le criticità persistono e che c’è ancora molto su cui lavorare con serietà".

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