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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Tangenziale Sondrio, ecco cosa prevede il nuovo cavalcavia del Trippi

C'è chi vorrebbe prolungare la tangenziale fino alla zona Fiorenza ma i soldi olimpici non basterebbero. Le diverse visioni in un incontro pubblico. Le perplessità per la rotonda pensata per lo svincolo di via Europa

La creazione di un cavalcavia all'ingresso est della tangenziale di Sondrio, in località Trippi, fa discutere. Dopo le numerose perplessità espresse nelle settimane passate, soprattutto dal sindaco più "coinvolto" dell'intervento, Barbara Baldini di Montagna in Valtellina, nel pomeriggio di mercoledì 23 novembre si è tenuto un incontro pubblico di presentazione dell'opera, alla presenza dell’amministratore delegato della società per le opere olimpiche, Luigi Sant’Andrea, e del responsabile di Anas Lombardia, Nicola Prisco.

Un momento di confronto franco, pensato con l'obiettivo di chiarire le perplessità del territorio, portate soprattutto dagli operatori economici, e raccoglierne le istanze. La base del dialogo è stato il progetto presentato da Anas per superare l'anomalo incrocio tra una strada a scorrimento veloce e la tratta ferroviaria. "Il progetto consta di una rotatoria su via Europa, per garantire tutte le manovre di entrata e uscita dalla zona est di Sondrio, di un viadotto di 280 metri a 5 campate, pensato per permettere di scavalcare la ferrovia, ed uno svincolo sottostante, costituito da una rotatoria e due rampe di accesso, per permette di raccordare la nuova viabilità a quella esistente".

Rispetto allo studio di fattibilità presentato preliminarmente alle autorità nei mesi passati Anas ha aggiunto una corsia a nord dello svincolo, per permettere agli automobilisti di raggiungere il capoluogo senza obbligatoriamente entrare in tangenziale. "Per andare incontro alle richieste venute dal territorio abbiamo inserito la bretella d'uscita per i veicoli provenienti da Bormio e diretti a Sondrio", ha aggiunto Prisco.

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Il costo previsto per la realizzazione di tutti i manufatti è di circa 40 milioni di euro. "Siamo al progetto di fattibilità tecnico-economica, ora dobbiamo sviluppare il progetto definitivo che porteremo in sede di conferenza decisoria il prima possibile", ha dichiarato Sant’Andrea. Dal canto loro il presidente della Provincia di Sondrio, Elio Moretti, ed il sindaco di Sondrio, Marco Scaramellini, hanno ribadito l'importanza di un'opera attesa 30 anni. "Basta demonizzare le Olimpiadi, saranno il nostro biglietto da visita", ha detto il primo cittadino di Teglio. Il sondriese invece ha rimarcato l'assoluta necessità di uno svincolo che da via Europa permetta ai mezzi provenienti dall'area commerciale di svoltare anche verso est, in direzione Tirano.

Tanti dubbi

Numerose le voci intervenute durante l'incontro, soprattutto per sollevare dubbi. Tra questi l'avvocato Umberto Pillitteri, in rappresentanza delle due attività economiche più coinvolte dalla realizzazione del cavalcavia, la ditta di autotrasporti Gianolini e la carrozzeria Giugni. "Questo progetto ha un impatto devastante sul territorio perchè va a massacrare l'attività delle aziende e la vita dei residenti. Se un'azienda non è più raggiungibile in maniera comoda muore. Ciò sarebbe molto grave. Bisogna anche pensare a chi ci vive davanti al viadotto. Serve avere una visione complessiva e non vivere nell'emergenza. Se il problema sono i 15 giorni delle Olimpiadi mettiamo lì dei vigilantes che costano meno poi si penserà. Come dice il sindaco di Montagna questa non è un'opera indifferibile".

A più riprese durante il confronto, per evitare la costruzione di un'opera "poco lungimirante", si è rievocato il progetto approvato nel 2004 che prevedeva l'allungamento della tangenziale fino in località Fiorenza. "L'intervento approvato prevedeva l'allungamento della tangenziale, lungo l'asse dell'Adda, fino a Chiuro. Mi chiedo come mai, nonostante sia stato approvato, non si sia proceduto. Eppure sono tante le tangenziali costruite di fianco al fiume, a Dubino come a Tirano", ha aggiunto Pillitteri con un certo sarcasmo.

"Perchè dobbiamo buttare 30/40 milioni per fare una porcata? Solo perchè ci sono le Olimpiadi e abbiamo la foga di fare opere. Così facendo si fanno chiudere due aziende e si rovina una perla dove la gente ha scelto di vivere per le sue bellezze. La strada dovrebbe continuare nei prati e giungere almeno fino al salumificio Rigamonti o anche fino al supermercato 'Le Rocce'. Noi abbiamo 80 dipendenti. Mi chiedo perchè dobbiamo chiudere o spostarci da un'altra parte" ha detto Fabrizio Gianolini dell'omonima ditta.

A proposito di allungare la tangenziale oltre il limite oggi previsto, sia Sant’Andrea che Prisco sono stati categorici. "La riunione è stata fissata per recepire le indicazioni del territorio ma va tenuto presente il quadro in cui ci si muove. Questa è un'opera olimpica con determinati finanziamenti, non è un'altra tangenziale di Sondrio. Siamo aperti a modifiche e a miglioramenti al progetto ma non si può dimenticare il quadro finanziario contingente. Diversamente bisognerebbe ripartire da capo con il reperimento dei soldi necessari".

Traffico e infrastrutture

Grandi le perplessità da parte di chi rappresenta i lavoratori su gomma. "Il territorio ha sbagliato alla grande 30 anni fa, quando la viabilità non è stata considerata un bene essenziale, sacrificata in nome della sicurezza, del business e della comodità. Oggi il problema è meramente politico. Le risorse messe in campo da Stato e Regione servono solo a realizzare due toppe sulla nostra viabilità: una sotto il cavalcavia ed una più a ovest che non risolveranno assolutamente il problema della viabilità. È un'occasione che ci stiamo giocando male. Spero che ci sia l'occasione per rivedere questa opera, non perchè sia stata progettata male ma perchè l'input da cui si è partiti non era quello giusto, non era quello di un territorio che vuole un intervento più lungo" ha aggiunto, Matteo Lorenzo De Campo, presidente di FAI - Federazione Autotrasportatori Italiani.

"Come Confartigianato chiediamo ad amministratori e tecnici che tutte le opere realizzate 'funzionino', senza che tra qualche anno ci sia la necessità di intervenire, utilizzando ulteriori risorse pubbliche, per andare a fare dei correttivi. Nel caso del Trippi c'è un interesse pubblico che prevale su quello privato. A Castione Andevenno, invece, in passato è stato il contrario. Lì sono stati commessi degli errori ed oggi stiamo intervenendo con del nostro denaro per poter fare delle modifiche. La logica è quella di andare avanti, senza fermarsi su quello che c'è da fare, purchè si pensi alle imprese penalizzate e ai residenti", ha detto Gionni Gritti, presidente degli artigiani, convinto dell'utilità dello svincolo di via Europa e perplesso sull'installazione di una rotonda lungo una strada a scorrimento veloce.

La sintesi di Sant’Andrea

Al termine dell'incontro è stato l'amministratore delegato della Società Infrastrutture Milano Cortina 2026 a "tirare le somme" dell'assemblea. "Il progetto che porteremo in conferenza decisoria nelle prossime settimane terrà conto degli spunti emersi dal confronto: il miglioramento dell'inversione di marcia per chi giunge da Tirano e della corsia di immisione verso ovest, ora prevista a 90 gradi, la verifica dei raggi di curvatura nello svincolo di via Europa e la messa in sicurezza di tutte le intersezioni a raso. Inoltre realizzeremo un'analisi dei flussi di traffico per dare una risposta sulla questione delle rotonde", ha sintetizzato Sant’Andrea. Ora la palla passa di nuovo nelle mani di Anas, nella speranza di trovare una soluzione che possa accontentare le parti.

Il realismo di Baldini

Dal canto suo il sindaco di Montagna in Valtellina si è detta soddisfatta dell'incontro seppur conscia dello poco "spazio di manovra". "Oggi ci sono state un po’ di buone parole da parte del commissario Sant’Andrea, ma ovviamente alle buone parole devono seguire i fatti. È stato un incontro interlocutorio nel quale abbiamo avuto l'opportunità, questo va riconosciuto, di poter esporre le molte criticità già ravvisate nel tempo. Mi auguro che da qui alla prossima conferenza decisoria ci sia davvero la volontà, da parte della committenza, di tenere conto delle indicazioni che abbiamo fornito in maniera puntuale".

"Quella proposta è una soluzione di poco momento perchè mette una pietra tombale sulla prosecuzione della tangenziale per come era stata intesa fino ai primi anni 2000. Inoltre non ci tutela con la possibilità di avere una bretella di apertura che vada verso Tirano mentre è stata gentilmente concessa quella che arriva su Sondrio. Ci aspettiamo una elaborazione un po’ più strutturata nei prossimi incontri. Le nostre sono richieste di ragionevolezza, orientate a tutelare la cittadinanza di Montagna in Valtellina da possibili sovraccarichi di traffico nelle strade interne. Teniamo un danneggiamento delle attività", ha aggiunto Barbara Baldini.

"Tra le soluzioni inizialmente prospettate, seppur non ce ne fosse una perfetta, anche per responsabilità istituzionale, avevamo contemplato la possibilità di accettare la soluzione che prevedeva una rotatoria all'altezza del salumificio Rigamonti con entrate e uscite da e per Sondrio e Tirano. Ci hanno detto chiaramente che questa non verrà mai presa in considerazione. Proveremo a capire se si stanno valutando delle soluzioni. Credo che con 50 milioni di euro delle cose migliori si possano tentare", ha concluso il primo cittadino.

Come sarà il cavalcavia: i rendering di Anas

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