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Carenze diffuse

Medici di base e pediatri: in provincia di Sondrio vacanti 23 posti

Una situazione che accomuna tutti i cinque mandamenti. In Lombardia disponibili addirittura 1166 posti

È stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia l'elenco degli ambiti territoriali carenti di assistenza primaria, di pediatria di libera scelta e incarichi vacanti di continuità assistenziale. In totale sono disponibili 1.166 posti per medici di assistenza primaria (Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta); nel 2021 ne mancavano 964.

La situazione in Valtellina e Valchiavenna

Di questi, 23 sono i posti vacanti in provincia di Sondrio: per quanto riguarda i medici di base sono 21 le sedi scoperte così suddivise:

- 2 nel Comune di Livigno

- 2 nel distretto di Bormio (Valdidentro e Valdisotto)

- 4 nel distretto di Tirano (2 ad Aprica e 1 a testa a Bianzone e Grosotto)

- 6 nel distretto di Morbegno (Ardenno, Buglio in Monte, Delebio, Tartano, Valmasino, Forcola)

- 5 nel distretto di Chiavenna (Novate Mezzola, Piuro, Prata Camportaccio, Samolaco, Verceia).

A questi, si aggiungono altri 15 posti disponibili negli altri territori (Alto Lario e Valle Camonica) di competenza di Ats della Montagna.

Inoltre, per quanto riguarda i pediatri di libera scelta i posti carenti sono due:

- 1 nel distretto di Bormio

- 1 nel distretto di Morbegno (Ardenno).

L'elenco completo è comunque consultabile a questo link. In tutto nell'ambito territoriale di Ats della Montagna sono ben 1.248 le ore di incarichi vacanti di continuità assistenziale.

Le zone disagiate

Per far sì che i medici di base scelgano i posti a disposizione in provincia di Sondrio e in altre "zone disagiate", già on l'AIR 2018 è data facoltà alla Ats di individuare la zona dell'ambito con vincolo di apertura come "zona disagiata" e di riconoscere al medico che accetti l'incarico una remunerazione extra. Una previsione dovuta all'elevato numero di medici cessati nel 2017 e anticipando il trend progressivo di crescita delle cessazioni dovuto ai pensionamenti. L'Accordo aveva altresì previsto che tale situazione potesse diventare particolarmente critica soprattutto nei territori disagiati, nelle zone in cui è prevista (di norma superiore al 50%) la presenza stanziale di over 65. O ancora nelle aree particolarmente disagiate sotto il profilo oro-geografico o viabilistico, e dove l'ambito carente sia stato pubblicato per tre volte consecutive con vincolo di apertura senza riscontro.

Pochi candidati

Negli ultimi anni, le pubblicazioni hanno visto la partecipazione di un numero di candidati molto inferiore rispetto al numero di posti disponibili. La risposta della Regione è stata quella di riaprire i termini dei bandi nel dicembre 2021, uno dei quali riservato a medici che frequentano il corso di formazione, come consentito dalle norme sull'emergenza pandemica. Tali corsisti hanno però un massimale limitato a 650 pazienti, fissato a livello nazionale. Malgrado ciò, è rimasto vacante oltre un terzo dei posti messi a bando.

Regione Lombardia è intervenuta anche per sostenere l'assunzione di personale amministrativo negli studi medici. Al momento sono circa 1.800 i medici che non si avvalgono dell'aiuto di collaboratori che li assistano nelle incombenze che una società sempre più informatizzata impongono. A questo proposito nei tavoli tecnici aperti con sindacati, associazioni di categoria e ordini professionali, la Regione sta studiando un pacchetto di incentivi per la digitalizzazione e la connessione della banda larga per gli studi che ancora non ne sono provvisti.

Per quanto riguarda l'assunzione di collaboratori, nell'Accordo Integrativo Regionale per i Medici di Medicina Generale (AIR 2020) sono state messe a disposizione risorse regionali pari a 1.500.000 euro, da impegnare per il riconoscimento di personale infermieristico e personale di studio. A queste si aggiungono ulteriori risorse pari a complessivi 1.500.000 euro (oneri compresi), a seguito dell'emanazione del DL 34/2020, per il riconoscimento di personale infermieristico. Nell''AIR 2021' è stato previsto un incremento di risorse per l'acquisizione del personale di studio, oltre alla possibilità di utilizzare le risorse già assegnate alle diverse ATS con l'accordo 2020 e non ancora completamente utilizzate.

Cerchiamo di dare risposte

"La carenza di medici di famiglia - ha commentato la vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti - è un problema nazionale che si trascina da anni. La questione verrà risolta completamente solo quando il nostro sistema sarà capace di formare in numero sufficiente il personale necessario. Intanto lavoriamo su riorganizzazione dei tempi e dei modi di lavoro, maggiore capacità dei medici di lavorare insieme, rafforzamento della telemedicina e integrazione con la rete delle Case di Comunità che stanno sorgendo. Queste azioni possono offrire valide alternative. Stiamo lavorando affinché il Ministero della Salute accolga le proposte avanzate dalle Regioni, per arrivare a una soluzione e offrire le adeguate risposte alle attese dei cittadini."

  

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