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Martedì, 16 Aprile 2024
Serve un percorso condiviso

Carenza di infermieri: "Bisogna sostenere la professione nel nostro territorio"

A lanciare, per l'ennesima volta, l'allarme e a proporre un percorso di orientamento e sostegno per gli studenti della provincia di Sondrio affinché poi non lascino la valle, il segretario generale della Cisl di Sondrio Davide Fumagalli

Pochi giorni fa gli assessori regionali Massimo Sertori e Guido Bertolaso hanno reso omaggio agli operatori sanitari per il loro impegno durante i mesi più critici della pandemia da covid-19. Un momento che ha riportato alla luce l'importanza di queste figure professionali, ma anche la delicata situazione in cui versa il sistema sanitario di Valtellina e Valchiavenna con notevoli carenze in vari settori a cominciare da quello infermieristico.

A lanciare l'allarme in tal senso la Cisl di Sondrio con il suo segretario generale Davide Fumagalli.

I dati

Proprio la Cisl evidenzia come, in provincia di Sondrio, i saldi negativi sono impietosi: basti pensare che gli infermieri operanti nelle strutture ospedaliere della provincia dal 2018 ad oggi sono diminuiti di ben 215 unità, (46 di questi infermieri si sono addirittura cancellati dall’ordine, cessando la professione, non per collocamento a riposo ma perché non reggevano lo stress lavorativo al quale erano sottoposti) a cui bisogna aggiungere il fabbisogno necessario di ulteriori 240 infermieri previsti affinché possano funzionare case di comunità e ospedali.

La situazione per il personale Oss e Asa, anche se differente per alcuni aspetti e criticità, non versa certo in condizioni migliori, così come la condizione conclamata e dibattuta dei dirigenti medici che da 443 del 2019 arriveranno a meno di 360 alla fine di quest’anno. A questo scenario già di per sé pesante occorre aggiungere altri fattori di criticità comuni ad altri settori: l’età media avanzata della popolazione infermieristica ed in generale socio sanitaria (52 anni nella nostra Asst); l’aggravio sempre maggiore dei carichi di lavoro, conseguenza diretta della carenza di organici, che aumenta e colpisce lavoratrici e lavoratori già stanchi e stressati da due anni di pandemia; il disagio dei turni di 12 ore, soppressione turni di riposo solo per fare qualche esempio. 

Visione d'insieme

"Il comparto socio-sanitario, come più volte ribadito, è complesso, coinvolge diversi livelli istituzionali e necessita dunque di capacità politiche di visione a medio-lungo termine che non possono esprimersi solo attraverso la legislazione, ma attuando e verificando l’effettiva realizzazione nei diversi contesti in special modo in quelli come la nostra provincia riconosciuti “specifici” in relazione alle caratteristiche del territorio che tutti conosciamo - ha sottolineato Davide Fumagalli -. Come portatori di interesse, abbiamo il dovere di fare la nostra parte contribuendo con delle proposte attuabili a livello territoriale. Per quanto riguarda la carenza di personale infermieristico occorre elaborare un progetto articolato finalizzato ad implementare il numero di iscritti valtellinesi alla facoltà di infermieristica coinvolgente le istituzioni, le associazioni del nostro territorio, le realtà economiche private e gli enti pubblici dotati di capacità di spesa".

Orientamento mirato

"In attesa di realizzare la cabina di regia territoriale per l’offerta formativa della nostra provincia occorre coinvolgere gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado in percorsi di avvicinamento volti ad incrementare la conoscenza della professione infermieristica - ha proseguito il segretario generale della Cisl di Sondrio -. Già a metà del terzo anno di scuola secondaria di primo grado bisognerebbe orientare gli studenti presentando le scuole di secondo grado che possano permettere di acquisire un bagaglio culturale tale da favorire il superamento del test di ingresso per le professioni sanitarie. Successivamente, a fine terzo anno-metà del quarto del ciclo di scuola secondaria di secondo grado sarebbe auspicabile proporre un orientamento verso il corso triennale in infermieristica. Altro suggerimento importante sarebbe creare un percorso di preparazione tecnico scientifico mirato al superamento del test di ingresso alle professioni sanitarie (per aumentare le probabilità di successo delle future matricole al superamento del test, oggi purtroppo tutt’altro che scontato)".

"Ma il cuore del progetto è di riuscire a sostenere, con un importante aiuto economico, gli studenti universitari durante il percorso di laurea - ha evidenziato sempre Fumagalli -, alleggerendo il peso delle tasse universitarie, pagando le spese di viaggio e di alloggio in appartamento durante lo svolgimento dei tirocini fuori sede e contribuendo all’acquisto di testi e materiale didattico e di formazione. In questo percorso è auspicabile la collaborazione e la partecipazione diretta dell’Opi (Ordine delle Professioni Infermieristiche) e della stessa Università di Milano-Bicocca. Il sistema socio-sanitario, quello scolastico e quello infrastrutturale sono elementi che determinano pesantemente la qualità di vita e di benessere che un territorio può offrire a chi ci abita. Il tema della attrattività per contrastare i trend dell’urbanizzazione, dello spopolamento e dell’invecchiamento della popolazione passano quindi dalle scelte che riusciremo a mettere in campo anche a livello locale per risolvere le diverse criticità tra cui certamente quella in questione. Come Cisl ci siamo attivati e ci stiamo impegnando per provare a realizzare quanto sopra".  

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