Stop al sito Areu, giornalisti tagliati fuori dalle emergenze
Da venerdì bloccati gli accessi al sito del 118 senza preavviso né motivo. Raccontare i fatti diventa sempre più difficile
Sospeso il servizio, sospesi gli accessi. Da venerdì pomeriggio la sezione di Areu - azienda regionale emergenza urgenza - riservata ai giornalisti risulta irraggiungibile. Il portale "real time", che permette - permetteva - ai cronisti di consultare in tempo reale gli interventi di ambulanze, auto mediche ed elisoccorsi in Valtellina e Valchiavenna, e nelle altre undici province lombarde, è stato di fatto reso inutilizzabile. Sul sito, quando riesce a "caricare", comprare la schermata "l'accesso al portale Real Time è attualmente sospeso".
L'accesso, fino a oggi, era riservato ai cronisti accreditati - con nome, cognome, testata di riferimento e tesserino dell'ordine - e consentiva ai giornalisti di avere informazioni di base sugli interventi dei soccorritori: il luogo dell'evento (anche in alta montagna), le generalità dei coinvolti - senza nessuna violazione della privacy -, i codici di arrivo in ospedale - dal verde al rosso - e le forze di polizia intervenute. Nel sito erano riferiti chiaramente soltanto i fatti accaduti sulla pubblica via o in edifici pubblici, con un rispetto assoluto della riservatezza che escludeva dalla lista tutto ciò accaduto all'interno delle mura domestiche.
Tutte informazioni che comunque permettono - permettevano - ai cronisti di arrivare in tempo sui luoghi, così da poter raccogliere informazioni e raccontare. In una parola: lavorare, in un momento già reso complicato dalla "riforma Cartabia", che ha affidato poteri quasi totali ai procuratori, investiti del compito di decidere cosa è notizia e cosa no.
La sospensione del portale dedicato ai giornalisti è avvenuta senza nessun preavviso e al momento non è stato possibile ottenere una spiegazione, se non un ufficioso "volontà dall'alto" o un altrettanto ufficioso "manutenzione del sito", senza però una data di ripristino. Tutti dettagli che, inevitabilmente, lasciano pensare che lo stop non sia un caso. E che non sarà momentaneo.
L’Associazione Lombarda dei Giornalisti e il Gruppo Cronisti Lombardi -con il pieno sostegno dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia- ha subito raccolto e fatta propria la preoccupazione dei colleghi delle testate locali, regionali e nazionali che nelle ultime ore si sono visti oscurare il sito di Areu Lombardia, fonte primaria e ufficiale per chi fa cronaca sul territorio.
"Oggi pomeriggio, improvvisamente, si è 'spento' il primo canale d’informazione dei cronisti lombardi: l’Areu. Il portale segnala problemi tecnici e lo stallo per 'manutenzione'. Un danno fondamentale per l’informazione locale e regionale perché da lì, ormai da 5 anni, viene veicolata la prima informazione su incidenti e emergenze", si legge in una nota dell'associazione lombardia dei giornalisti e del gruppo cronisti lombardi, che - con pieno sostegno dell'ordine regionale - hanno chiesto un incontro immediato con la regione, che gestisce il servizio.
“Siamo preoccupati e speriamo i 'problemi tecnici' possano essere superati nel giro delle prossime ore. Ci auguriamo che i problemi tecnici non trovino motivazioni in altre situazioni. Per questo, per garantire l’informazione ai cittadini lombardi e il rispetto dell’articolo 21 della Costituzione, chiediamo un incontro urgente con i vertici Areu e Regione Lombardia per avere la rassicurazione sul ripristino immediato di questo canale”, hanno proseguito le due associazioni. Parlando di "un blackout che rischia di minare la libertà di informazione e restringere ulteriormente il campo di azione dei Giornalisti, già menomato pesantemente dalla Legge Cartabia".