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Covid, vaccini e no vax: il nuovo corso di Ats della Montagna

Il nuovo direttore generale Raffaello Stradoni si è presentato alla stampa facendo il punto della pandemia in provincia di Sondrio

Sono giorni di approfondimento e conoscenza per il nuovo direttore generale di ATS della Montagna, Raffaello Stradoni, subentrato a Lorella Cecconami da circa un mese. In una conferenza stampa, convocata per presentarsi al territorio, il dirigente proveniente dall'Asst di Mantova, ha voluto inoltre fare il punto della situazione: presentando i dati della campagna vaccinale anti-covid e raccontando quanto fatto per limitari i danni della pandemia dall'azienda di tutela della salute in provincia di Sondrio, Alto Lario e Valle Camonica. Ad affiancarlo nell'incontro con la stampa il direttore sanitario, Maria Elena Pirola, il direttore socio sanitario, Franco Milani, e il direttore amministrativo Corrado Scolari.

"Al mio arrivo ho trovato un'azienda molto ben gestita. Conoscevo già l'operato della dottoressa Cecconami avendo lavorato per anni in Valle Camonica. I collaboratori sono fantastici ed il rapporto con le Asst è ottimo. La buona gestione si è vista nei fatti con la campagna vaccinale. Anche il commissario straordinario Figliuolo si è complimentato. L'unico problema che vedo, ma coinvolge tutta l'Italia, è la mancanza di personale: medici, infermieri e tecnici. Attendiamo decisioni legislative, alte. Ci impegneremo per fare proposte utili e ragionevoli per spendere al meglio i soldi del PNRR" ha dichiarato Stradoni.

Pandemia

"Quello che va a concludersi è stato un biennio molto difficile. Oggi, per fortuna, abbiamo concreti motivi di speranza. Siamo in una fase di assoluto contenimento della pandemia. Si va verso una situazione di endemia in cui il covid-19 diventerà come l'influenza" ha dichiarato il direttore sanitario, Maria Elena Pirola.

"Complessivamente da febbraio 2020 all'interno del territorio coperto da Ats della Montagna sono 26.837 (16.192 in Valtellina e Valchiavenna) le persone che hanno contratto il covid-19 i maniera conclamata: di queste circa il 4% ha perso la vita, spesso persone con età avanzata con altre patologie pregresse in corpo. Oggi con la campagna vaccinale di casi severi non ce ne sono più" ha aggiunto la dirigente sanitaria.

In provincia di Sondrio si sono registrati oltre 40mila contatti di persone positive al covid-19. Gli operatori di Ats della Montagna hanno provveduto a monitorare la situazione di ognuno effettuando tre telefonale di monitoraggio. "Abbiamo cercato di non lasciare solo nessuno. Ci siamo impegnati e spesso ci siamo riusciti. La campagna vaccinale ha fatto la differenza" ha aggiunto il direttore sanitario.

Campagna vaccinale

"L'arma più efficace contro il dramma è stato il vaccino. Grazie ad un intervento corale abbiamo raggiunto risultato di qualità. Il contributo dei medici di medicina generale, dei pediatri, della protezione civile, delle associazioni di volontariato e degli enti locali è stato fondamentale per raggiungere il risultato dell'86% di vaccinati sulla popolazione complessiva. Quello che abbiamo vissuto dal 'vax day' del 27 dicembre scorso ad oggi è per me l’esperienza più importante dal punto di vista sanitario" ha sottolineato la dottoressa Pirola.

I dati della campagna vaccinale massiva in Valtellina e Valchiavenna sono da ritenersi positivi. La soddisfazione che traspare tra le autorità sanitarie è evidente, forte di quel 90% circa di adesione da parte della "popolazione target". «Buona parte della popolazione ha già completato il ciclo vaccinale mentre un’altra è in attesa della seconda dose. Qualcuno si è prenotato e verrà vaccinato entro breve tempo. È un’adesione alta, anche rispetto al resto della Lombardia. Avere l'86% della popolazione coperto, almeno con la prima dose, permette di avvicinarsi all'immunità di gregge» ha sottolineato Raffaello Stradoni.

Fascia di età Target 1 DOSE 2 DOSI % 2 DOSI % 1 DOSE % vaccinati o  prenotati
80+ 23.820 542 21606 91% 93% 93%
70-79 31.281 2192 26840 86% 93% 93%
60-69 40.237 4176 31847 79% 90% 90%
50-59 48.531 7905 34492 71% 87% 88%
40-49 40.702 3237 31054 76% 84% 85%
30-39 31.013 2675 22162 71% 80% 81%
18-29 34.545 3125 26117 76% 85% 85%
12-17 16.538 1790 10435 63% 74% 74%
< 12 27.224
Copertura complessiva ATS
(1 dose + 2 dosi)
293.891 86%

Un risultato importante dovuto, sempre secondo il nuovo dg di Ats della Montagna, ad una questione 'culturale': "Qui c'è un forte attaccamento ai luoghi di vita e di lavoro. Le comunità sono molto coese, c'è un forte radicamento territoriale. In provincia di Sondrio, come in Valcamonica ed Alto Lario, il senso di appartenenza alla comunità è maggiore che altrove. Qui sono 'forti' i cosiddetti opinion leader, il parroco, il sindaco, le forze dell'ordine. Non c'è spazio per le fake news".  Nei 17 centri vaccinali gestiti da Ats della Montagna, di cui 12 in Valtellina, "tutti hanno fatto la loro parte, si respirava un clima di festa".

"Chi si vaccina dimostra altruismo ed intelligenza perchè porta un vantaggio a sè ed agli altri. All'inizio ci sono stati degli errori di comunicazione ma oggi, utilizzando solo i vaccini mRna, costruiti con nuove modalità rispetto al passato, c'è più sicurezza. Stiamo partendo con la terza dose per immunodepressi ed over 80 poi ci rivolgeremo agli ospiti delle RSA, agli over 65 e al personale sanitario" ha continuato Stradoni.

No Vax

Per quanto riguarda il personale no vax, sono in corso, all'interno di Ats della Montagna, 150 accertamenti. "In questa circostanza abbiamo un approccio 'paternalistico', prima con un invito al vaccino poi con un nuovo invito-diffida. Tra un un invito e l'altro c'è la procedura di accertamento che è molto complessa" ha spiegato il direttore amministrativo Corrado Scolari.

"Molti operatori hanno prenotato il vaccino quando le lettere di accertamento era già state inviate, oppure lo hanno fatto successivamente. Questo ci fa pensare che saranno molto pochi i sanitari no vax, probabilmente meno del 5% degli accertati" ha aggiunto Scolari.

Case di riposo

"Durante la pandemia, specie nella prima ondata, le RSA della provincia di Sondrio hanno fatto tanta fatica. Sono state in grado, però, di mettere in campo meritevoli azioni per contrastare l'emergenza. Hanno partecipato in modo efficace, mettendo in campo risorse importanti, di ogni tipo. Anziani e disabili sono i soggetti che hanno fatto più fatica, noi abbiamo cercato di stargli vicini, vedendoli con frequenza. Abbiamo visitato tutte le strutture, sia nella prima che nella seconda ondata. Ci siamo anche fatti parte attivo con le Asst per permettere visite specialistiche gratuito a chiamata per le strutture residenziali" ha raccontato il direttore socio sanitario di Ats della Montagna, Franco Milani.

Ottobre in rosa

Infine un pensiero per la campagna di prevenzione "Ottobre rosa", 'creatura' nata nel 2014 per volontà dell'ex direttore generale Lorella Cecconami, per sensibilizzare la popolazione sull'importanza della prevenzione nelle malattie tumorali, specialmente femminili.

"Seppur la situazione pandemica sia migliore abbiamo deciso di riproporre l'organizzazione dello scorso anno, senza rinunciare alla manifestazione. Abbiamo voluto lanciare un segnale di speranza in periodo grigio. Anche quest’anno replichiamo, pari pari, la staffetta a tappe che vedrà coinvolte 30 associazioni, di cui 20 operative sul territorio della provincia di Sondrio, 30 in totale per i territori dell'Ats" ha spiegato Maria Elena Pirola. Nei prossimi giorni verranno svelati tutti i dettagli della manifestazione, compresa una pedalata non competitiva da Bormio al Passo dello Stelvio.

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