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Anche l'aria della Valtellina è inquinata

Seppur sia meglio degli altri capoluoghi l'aria di Sondrio è inquinata. A dirlo la classifica di Legambiente sullo smog in Lombardia

Promossa con riserva. L'aria di Sondrio, seppur sia migliore rispetto alla maggior parte dei capoluoghi lombardi, si dimostra inquinata di polveri sottili. A dirlo l'analisi di Legambiente Lombardia sugli annuali dati Arpa. In generale, il 2022 in Lombardia si conferma l’ennesimo anno di cattiva aria, soprattutto a Milano, Cremona e Mantova. E se nel capoluogo lombardo il particolato sospeso è legato al traffico automobilistico, nelle provincia della bassa a causarlo sono le emissioni degli allevamenti di animali.

Polveri sottili

Nell’ordine, sono Milano, Cremona, Mantova, Brescia, Lodi, Monza, Pavia e Como le città che hanno infranto il tetto massimo concesso dalla normativa europea per quanto riguarda le giornate di smog elevato, con polveri oltre i 50 microgrammi/mc: 35 giorni all’anno secondo le vigenti norme europee. Bergamo, ferma a 34 giorni, potrebbe farcela a restare al di sotto del limite europeo se le condizioni meteo degli ultimi giorni dell’anno favorissero un ricambio d’aria, mentre Sondrio, Lecco e Varese, con un numero di infrazioni compreso tra 14 e 20, sono nella cosiddetta 'zona salvezza'.

Nessuna delle città lombarde, però, rispetta le nuove linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità, in virtù delle quali devono essere meno di 4 all’anno le giornate di smog estremo. La normativa europea sulla qualità dell’aria è in fase di revisione e i limiti potrebbero diventare ancor più stringenti. Se così fosse, nessuna città lombarda potrebbe dichiararsi 'libera dallo smog'.

Aria pericolosa per la salute

Una situazione simile è quella che riguarda i valori medi annui. La buona notizia è che nessuna città lombarda supera il valore soglia stabilito dalla normativa europea (40 microg/mc per le polveri sottili), quella cattiva è che nessuna città lombarda si colloca al di sotto dei valori di riferimento per la salute umana fissati dall’Oms (15 microg/mc): in Lombardia si continua a respirare aria di pessima qualità. Sono sempre le città della pianura - Milano e Cremona in testa -  ai vertici della classifica per cattiva qualità dell’aria, la situazione è leggermente migliore per i capoluoghi pedemontani (nell’ordine, Como, Bergamo, Varese e Lecco), oltre che per Sondrio.

Guardando però al dato medio (PM10 per tutte le centraline urbane dei 12 capoluoghi lombardi), a deludere è il trend. Dopo i risultati positivi di riduzione dell’inquinamento conseguiti negli scorsi decenni, l’andamento dell’ultimo quinquennio è piatto. Nessun peggioramento significativo, ma anche nessun cenno di miglioramento.

"Le politiche per la qualità dell’aria in Lombardia sono ad un punto morto: significa che abbiamo smesso di aggredire le fonti emissive più importanti - dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -. Una condizione su cui la Lombardia vanta un insuperabile, quanto ben poco invidiabile, primato europeo per quanto riguarda i livelli di motorizzazione e i carichi di bestiame allevati nelle stalle: nulla di strano, dunque, se siamo una regione da record anche per quanto riguarda l’inquinamento generato, prioritariamente, da queste due fonti. Se vogliamo ambire a una dignitosa qualità dell’aria, occorre che venga avviata una nuova stagione di politiche ambientali, che portino da un lato ad una riduzione sostanziale del trasporto su gomma, e dall’altro ad una trasformazione strutturale dell’agricoltura lombarda, che deve diversificare le proprie produzioni per ridurre l’eccessivo carico zootecnico".

Nel periodo invernale anche la legna da ardere utilizzata per i caminetti è una notevole fonte di inquinamento. "Complice il caro bollette, viene erroneamente considerato un metodo di riscaldamento alternativo al gas, anche se di fatto la resa energetica non è efficiente e il potere calorifico è limitato nel tempo, oltre a non rappresentare un reale risparmio economico nè nel breve nè nel lungo periodo, a discapito dell'ambiente", conclude Meggetto.

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