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"Alta Ciclovia della Valmalenco? Nessun impatto ambientale"

A garantirlo i sindaci di Chiesa in Valmalenco e Lanzada: "Non sarà un’autostrada a 2000 metri"

In Valmalenco si continua a parlare dell'Alta Ciclovia. Dopo le profonde perplessità espresse dal geologo e guida alpina Michele Comi i sindaci di Chiesa in Valmalenco e Lanzada hanno voluto rassicurare la popolazione. "Con l'Alta Ciclovia della Valmalenco non vi sarà alcun impatto ambientale. Non sarà un’autostrada a 2000 metri e non è vero che non si vivranno più gli ostacoli della montagna. Ci saranno semplicemente un allargamento dei sentieri nei punti più impervi ed una regimazione delle acque come già c’era prima. Inoltre verranno rifatti alcuni ponticelli crollati a causa delle intemperie" ha dichiarato Renata Petrella in occasione della presentazione del progetto "In Valmalenco".

Lo scopo è mettere in connessione. "L’intervento non sarà assolutamente invasivo e creerà un anello di circa 106 chilometri, percorribili in entrambi i sensi, che collegherà tutta la Valmalenco, visto che si unirà anche ai sentieri ciclabili che il Comune di Spriana ha già rigenerato, e che permetterà di raggiungere la Svizzera tramite il Passo di Campagneda ed il Passo del Muretto", ha aggiunto il sindaco di Chiesa.

Nella valle del Mallero alcuni interventi analoghi, come sottolineato dal primo cittadino di Lanzada, Cristian Nana, sono già stati portati a termine con soddisfazione. "L’esempio di un intervento già realizzato è quello condotto da Ersaf in Valposchiavina dove non c’è stato alcun impatto ambientale. Abbiamo spostato un sasso a monte ed un sasso a valle senza alcun tipo di impatto ambientale. Anzi ora il sentiero viene utilizzato dall’allevatore che carica il suo bestiame nella valle con un piccolo quad per evitare di portarsi in spalla la brenta con il latte".

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