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ricorrenza / Valdisotto

28 luglio 1987, 36 anni fa la frana della Val Pola

La ricorrenza. Il sindaco Pedrini: "Giorni tragici, tante vite spezzate, famiglie distrutte e un senso di impotenza di fronte alla forza incontrollabile della natura. Ma l’intera valle rispose con uno spirito di solidarietà e di fratellanza, con un senso profondo di compostezza e dignità”

Sono passati 36 anni dalla frana della Val Pola. Erano le 7.18 di martedì 28 luglio quando la frana si staccò dal monte Zandila cadendo velocemente a valle. Quaranta milioni di metri cubi di materiale precipitarono sul fondovalle, travolgendo e distruggendo completamente gli abitati di Sant'Antonio Morignone e Aquilone (frazioni di Valdisotto): persero la vita 29 persone. La frana blocca il corso dell'Adda, provoca la formazione di un lago che raccoglie all'inizio un milione e mezzo di metri cubi d'acqua e il cui livello aumenta di dieci centimetri ogni trenta minuti. Giornate difficili iniaziate 10 giorni prima con la frana della Val Tartano.

“Furono giorni tragici, tante vite spezzate, famiglie distrutte e un senso di impotenza di fronte alla forza incontrollabile della natura. La nostra gente ha reagito subito portando i primi soccorsi – ricorda con fierezza il sindaco di Valdisotto, Alessandro Pedrini – l’intera valle rispose con uno spirito di solidarietà e di fratellanza, con un senso profondo di compostezza e dignità”.

Quella del luglio 1987 rimane una data storica per il Dipartimento della Protezione Civile perché “l’alluvione e la frana in Valtellina rappresentano il primo impegnativo banco di prova di una emergenza gestita a carattere nazionale dal nuovo Dipartimento costituito il 29 aprile 1982”.

“A distanza di anni – conclude Pedrini – mi piace ricordare un appassionato articolo di fondo di Indro Montanelli che ci rende, ancora adesso, particolarmente orgogliosi di essere valtellinesi: 'davanti e quei costoni mangiati dalla frana, di quegli squarci aperti dai torrenti impazziti nella carne viva della terra, di quei desolati sudari di fango, – scriveva Montanelli – mi è venuta forza di pensare quanto ci piacerebbe sentirci italiani se l’Italia fosse, anche sommersa, tutta Valtellina'.

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