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2022, l'anno più caldo di sempre in Valtellina e Valchiavenna

Mai come nello scorso anno il clima è stato mite: +2.5 °C rispetto alla media del periodo recente 1991-2020

Si è appena concluso l’anno con le temperature più elevate mai registrate in provincia di Sondrio e, più in generale, in Lombardia. Lo dicono i dati delle stazioni di Arpa: l’anno appena concluso si piazza al primo posto assoluto degli anni più caldi, con un distacco di ben +0.5 °C rispetto al 2015, il secondo più caldo di una serie che, guardando al periodo recente, vede nei primi dieci posti della classifica solo annate successive al 2010. 

Non solo le Alpi, dove le stazioni di Sondrio e Edolo (Brescia) hanno toccato i +2.5 °C rispetto alla media del periodo recente 1991-2020, anche le altre province lombarde hanno registrato temperature nettamente superiori rispetto alle medie: a Pavia e Brescia l’anomalia è pari a +1.8 °C, Mantova, che è la zona con l’anomalia inferiore, ha raggiunto comunque +1.3 °C, mentre il capoluogo Milano ha raggiunto +1.9 °C

Mesi estivi molto caldi

Il contributo maggiore a questi dati eccezionali spetta alla stagione estiva, paragonabile a quella del 2003, mentre tra i singoli mesi spicca ottobre, il più caldo di sempre con ben 4 °C di anomalia positiva rispetto al trentennio 1991-2020. I giorni più caldi in assoluto sono stati quelli tra il 22 e il 25 luglio e tra il 5 e il 6 agosto, con valori massimi in pianura intorno a 37 °C. Molte località lombarde hanno inoltre registrato il più alto numero di “notti tropicali”, ossia quelle nelle quali la temperatura non è scesa al di sotto dei 20 °C. A guidare questa classifica la stazione di Milano Brera con ben 101 giorni (il 2012, con 86 giorni, scende in seconda posizione).

Scarse precipitazioni

Oltre alle alte temperature, il 2022 verrà ricordato anche per la marcata scarsità di precipitazioni, solo parzialmente recuperate tra novembre e dicembre. Complessivamente, l’anno chiude con un deficit variabile tra il 20-50% del totale medio 1991-2020. La stagione più secca è stata la primavera (marzo ha chiuso con un deficit intorno al 70%), che, con il mancato apporto nevoso “normale” sulle Alpi, ha peggiorato la situazione già creatasi nei mesi invernali. Il parametro SWE (risorsa idrica stoccata sottoforma di neve) si è infatti azzerato con due mesi di anticipo rispetto allo standard, impattando significativamente sulle riserve idriche regionali, ben inferiori ai minimi storici del periodo 2008-2020 per l’intera stagione estiva. La prolungata assenza di precipitazioni significative in inverno e primavera ha contribuito inoltre ad un elevato numero di incendi boschivi, ben 333 da fine gennaio a inizio maggio: il dato più elevato dal 2003.

Forti temporali

Le alte temperature sono state alla base anche di forti temporali: rovinose grandinate hanno colpito la pianura centrale tra Bergamo e Crema (CR) il 28 maggio e nel Lodigiano il 26 luglio, mentre il giorno seguente i forti temporali sulle Alpi hanno provocato accumuli di pioggia fino a 200 mm in circa 2 ore nella zona di Niardo e Bione (BS) in Valcamonica. Nuovi e intensi temporali hanno colpito la pianura bresciana il 29 settembre, sintomo di un progressivo allungamento della stagione estiva. Anche in Valtellina si sono registrati danni a causa delle forti e improvvise precipitazioni ad inizio giugno.

Il 2022 in Europa

Le temperature registrate in Lombardia trovano riscontro anche sul resto del continente. Le analisi del Programma Copernicus UE, dedicato in parte al monitoraggio dei cambiamenti climatici, collocano il 2022 complessivamente al secondo posto tra gli anni più caldi dal 1979, con un’anomalia di +0.9 °C rispetto al trentennio 1991-2020, sottolineando però come molte nazioni dell’Europa Occidentale e del Mediterraneo (Italia compresa) abbiano registrato l’anno più caldo da quando sono disponibili le rilevazioni.

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