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Referendum, il PD: "Una campagna elettorale anticipata che costa 50 milioni di euro"

Il Partito Democratico provinciale evidenzia le contraddizioni della consultazione voluta dalla Lega Nord

“Si stanno ingannando i cittadini lombardi che pensano, votando Sì, di ottenere l’autonomia della Lombardia: competenze aggiuntive non significa autonomia. Appare invece evidente per i toni, le dichiarazioni, gli spot messi in campo che Maroni e la Lega vogliono fare diventare questo referendum un nuovo pericoloso manifesto politico per la Lega in Lombardia. Il referendum appare sempre di più come una campagna elettorale anticipata per le prossime elezioni regionali.” Netti i giudizi espressi dal PD provinciale attraverso un documento votato la scorsa settimana dall’assemblea riunitasi a Sondrio. Il documento arriva a qualche giorno di distanza dalle dichiarazioni, non smentite, dell’assessore leghista Gianni Fava che aveva etichettato come “complici di chi ruba” tutti coloro che sceglieranno di non partecipare alla consultazione voluta dalla Giunta regionale, e ribadisce con chiarezza la posizione assunta dalla Direzione regionale del Partito democratico: “Se il referendum si trasformerà in una farsa, allora il Partito Democratico non vi prenderà parte”.

“La disponibilità del Governo del Pd, dei Consiglieri regionali, dei suoi amministratori non è mai mancata.” hanno fatto notare i vertici del partito di via Trieste. “Il centrosinistra ha dimostrato con i fatti, attraverso la modifica Costituzionale del 2001, di essere favorevole a una forma di “federalismo”  attraverso competenze aggiuntive alle Regioni che le possono gestire: competenze aggiuntive potevano essere concordate con il Governo, attraverso tavoli istituzionali senza il ricorso ad un referendum dal costo di oltre 50 milioni di euro, un salto nel buio totalmente privo di chiarezza sulle maggiori competenze che verranno richieste."

Dito puntato anche sul voltafaccia della Lega Nord rispetto all’assegnazione di più autonomia alla Valtellina e alla Valchiavenna attraverso l’estensione della consultazione di fine ottobre a temi locali: “Nel Veneto i bellunesi voteranno anche per avere maggiori competenze e le relative risorse per il proprio territorio, una provincia che come la nostra ha ottenuto la specificità montana grazie alla legge Delrio. Da noi non sarà possibile, perché la Lega Nord non ha voluto.”

Sabato 14 ottobre, alle ore 17, presso la sede del PD in via Trieste 70, il capogruppo dem in Consiglio regionale Enrico Brambilla presenterà il suo libro: “Il referendum inutile e l’autonomia necessaria”. Sarà un’utile occasione per evidenziare ancora di più le contraddizioni di questa consultazione e lo spreco di risorse pubbliche utile solamente a fini elettorali.

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