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Politica Chiavenna

Polemica alla celebrazione del 25 Aprile di Chiavenna: Istituzioni contro Anpi

Durante la Festa per la Liberazione dell'Italia dal fascismo, l'Associazione Nazionale Partigiani Italiani, indispettita per la mancata recita della "Preghiera del Ribelle" e dell'esecuzione di "Bella ciao", ha usato toni accesi contro Roma e Salvini. Infastidite, la Autorità presenti hanno lasciato la manifestazione

Chiavenna specchio dei tempi. Doveva essere un momento di unità nazionale (e provinciale) ma la manifestazione per il 25 aprile, Festa della Liberazione italiana dal fascismo, è finita nella polemica e nello scontro.

Da una parte le sezioni della provincia di Sondrio dell’Anpi, dall’altra le Istituzioni, rappresentate da Forze dell’Ordine e Sindaci. Uno scontro inatteso, seppur figlio del clima di tensione politica che l’Italia respira da qualche tempo su certi temi, scaturito dal rifiuto, da parte degli organizzatori, di pronunciare la “Preghiera del Ribelle” durante la Santa Messa nella Collegiata di San Lorenzo. Un rifiuto al quale si è poi aggiunta la mancata esecuzione da parte della banda cittadina dell’inno della Liberazione, “Bello ciao”.

Manifestazione 25 Aprile 2019 - Chiavenna

Due fatti ritenuti gravi ed offensivi da parte del presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani provinciale, Egidio Melè, il quale, salito sul palco durante la successiva cerimonia in Piazza Caduti per la Libertà, ha pronunciato parole forti contro le Istituzioni e, soprattutto, contro il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini.

Parole d’accusa importanti, tanto da spingere il Prefetto di Sondrio, Paola Spena, ad abbandonare la manifestazione seguita poi, all’innalzarsi dell’esecuzione corale di “Bella ciao”, da altri rappresentanti delle Forze dell’Ordine e sindaci di Valtellina e Valchiavenna, decisamente contrari alle posizioni di Melè.

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