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Domenica, 28 Aprile 2024
Così non va / Sondalo

Ospedale Morelli: "Le proposte di Regione Lombardia non garantiscono l'autonomia"

La dura presa di posizione del Movimento popolare "Rinascita Morelli autonomo"

Sul rilancio del “Morelli” la Regione Lombardia avanza proposte insufficienti e deludenti. L’ulteriore sconfitta della strategia dei Sindaci dell’Alta Valle (gli altri tacciono da tempo) e dell’assessore regionale alla montagna Sertori. Un quadro difficile per il Presidio Ospedaliero di Sondalo, il quale, pur a fronte dei problemi generali e comuni ad altri ospedali, ha ancora “troppi nemici” a Sondrio come a Milano: è molto dura la presa di posizione del Movimento Popolare "Rinascita Morelli autonomo" sulle proposte avanzate da Regione Lombardia e che, secondo la formazione guidata dall'avvocato Ezio Trabucchi, rischiano di mettere a repentaglio, per l'ennesima volta, l'esistenza stessa del presidio, oltre a non garantirgli affatto quell'autonomia da tempo cercata e invocata da più parti.

Il comunicato

Per articolare la propria posizione, i componenti del Movimento hanno redatto un lungo comunicato stampa che riportiamo integralmente:

"Nel settembre 2022, Regione Lombardia approvava il POAS (il Piano Organizzativo) dell’ASST Valtellina e Alto Lario. Un POAS certamente non mirato al rilancio del “Morelli”, come denunciato pubblicamente dal Movimento Popolare “Rinascita Morelli Autonomo”, nel silenzio delle istituzioni locali e dell’assessore regionale, Massimo Sertori. Successivamente Regione Lombardia procedeva all’indizione di un avviso pubblico per l’affidamento della funzione di gestione e coordinamento del “Morelli” attraverso la procedura prevista da una legge del 1992 (art.15 septies del D.Lgs. 502/92 e s.m.i.) e non, come dichiarato da Sertori, grazie ad un emendamento della Lega (un’altra fanfaronata del nostro assessore regionale). Il 1 dicembre 2022 venne affidato il suddetto incarico al dott. Mario Melazzini, il quale iniziò dunque la sua attività di Direttore del Presidio Ospedaliero di Sondalo. L’assessore Sertori ed i Sindaci dell’Alta Valle si affrettarono a presentarsi all’opinione pubblica come paladini del rilancio del “Morelli”, “mettendo il cappello” sulla nomina dello stesso Melazzini.

Il Movimento popolare “Rinascita Morelli Autonomo”, con più realismo e senza enfasi, sottolineava, nel proprio comunicato (11 ottobre 2022), che:

- l’individuazione di un dirigente dell’ospedale di Sondalo non poteva certamente paragonarsi all’autonomia del “Morelli” come auspicata dallo stesso Movimento popolare, il quale, da tempo, proponeva e chiedeva l’istituzione della nuova Azienda ospedaliera autonoma “Alta Valtellina”, distinta e separata dalla ASST Valtellina ed Alto Lario;

- l’azione del Dirigente del Presidio di Sondalo avrebbe potuto subire i condizionamenti della nostra ASST (Saporito), la quale si è sempre distinta, in questi anni, nel disegno di “smantellamento” del “Morelli”, in attuazione del “Piano del Politecnico” (ottobre 2019).

Nonostante tali limiti oggettivi, il Movimento popolare aveva espresso l’auspicio, ancor prima che la scelta cadesse sul dott. Melazzini, che il Dirigente dell’ospedale di Sondalo potesse adottare tutti quei provvedimenti, previsti nel bando di nomina, utili al rilancio del “Morelli”. Dopo alcuni mesi di lavoro, lo stesso Melazzini presentava il proprio “Piano strategico 2023-2025” del Presidio di Sondalo. Agli inizi di maggio 2023, il Movimento popolare pubblicava un commento dal titolo “Saporito ed i bastoni fra le ruote”, nel quale evidenziava che da fonti autorevoli risultava la circostanza che, mentre il dott. Melazzini chiedeva (come peraltro sollecitato a più riprese dal Movimento stesso) un Piano organizzativo ed un bilancio autonomi per il Presidio di Sondalo, Saporito (ASST) non volesse “neppure sentirne parlare”. Da qui la forte e manifesta preoccupazione del Movimento popolare scrivente che il tentativo di rilancio del “Morelli” da parte del dott. Melazzini potesse essere vanificato sin dall’inizio.

L’esplicita conferma di questa previsione e preoccupazione si aveva con la delibera n. 398 del 19 maggio 2023 della nostra Asst, la quale, nell’aggiornare il “Regolamento in materia di deleghe di funzioni di gestione”, evidenziava che, per quanto riguarda le determinazioni da assumere relativamente al Presidio di Sondalo (allegato n. 10), “la responsabilità dell’istruttoria resta in capo ai Direttori indicati come Responsabili del Procedimento mentre il ruolo di responsabile del provvedimento finale è attribuito al Dirigente del Presidio E.Morelli di Sondalo”.

Dunque, nonostante gli “ampi poteri” conferiti inizialmente al dott. Melazzini nell’avviso pubblico di incarico e dopo che lo stesso Dirigente dell’ospedale di Sondalo aveva redatto il “Piano strategico” del “Morelli”, alla prova dei fatti il dott. Melazzini veniva “imbrigliato” e “svuotato” di ogni vera e concreta autonomia gestionale del Presidio di Sondalo. Ad ogni buon conto, si rimaneva in attesa di conoscere le determinazioni di Regione Lombardia in merito proprio al “Piano strategico 2023-2025” del Presidio di Sondalo, redatto dal dott. Melazzini. Il 28 giugno scorso, la Regione presenta (ai sensi dell’art. 7, comma 19, della L.R. 33/09  e s.m.i.),  una bozza di modifica-integrazione del POAS 2023 della nostra ASST, a riscontro del suddetto Piano strategico. Una bozza, che svolto l’iter previsto ex lege, diverrà provvedimento formale con efficacia operativa. Nell’intento di Regione Lombardia, le modifiche proposte dovrebbero avere “lo scopo di migliorare l’organizzazione esistente favorendo una maggiore autonomia del Presidio di Sondalo e una migliore integrazione con gli altri Presidi aziendali”. In realtà, tali modifiche risultano irrilevanti e veramente deludenti rispetto alle aspettative, come ha già potuto evidenziare con determinazione il Coordinatore provinciale del Sindacato FIALS-CSA, Gerlando Marchica (anche vicepresidente del Movimento scrivente), nell’incontro con l’ASST Valtellina ed Alto Lario del 22 agosto scorso.

Le proposte della Regione

Quali sono le modifiche proposte da Regione Lombardia?

  • La prima riguarda l’inserimento nel POAS del riconoscimento formale del Direttore del Presidio Ospedaliero di Sondalo, il quale tuttavia deve relazionarsi “con il Direttore Generale (n.d.r.: ora il dott. Saporito) con ruolo di autonoma responsabilità nell’espletamento delle funzioni di Direzione a lui delegate. Il dettaglio di compiti e funzioni sarà descritto nel funzionigramma aziendale”. È del tutto evidente che le funzioni di Direzione del Presidio di Sondalo non garantiscono, come peraltro dimostrato anche in questo lasso di tempo, alcun livello di vera autonomia, essendo comunque ogni atto vincolato al parere della Direzione generale e strategica della ASST Valtellina ed Alto Lario.
  • È prevista la Struttura Complessa Direzione Medica del Presidio Ospedaliero di Sondalo, con il compito di garantire gli standard organizzativi delle attività di supporto e logistiche in raccordo con la direzione strategica per le tematiche di competenza”. In altri termini, il Direttore medico dirige con autonomia tecnico funzionale il Presidio, operando però sulla base degli   indirizzi stabiliti dal Direttore Sanitario” della ASST. Anche in questo caso, va rilevato il permanere della dipendenza gerarchica dalla Direzione sanitaria aziendale della ASST che non permette alcuna autonomia.
  • Viene prevista al “Morelli” la Struttura Semplice di cardiologica ad indirizzo riabilitativo, incardinata nel Dipartimento di Area Medica. Questa previsione è del tutto insufficiente rispetto alle esigenze effettive: l’impegno delle competenze cardiologiche del “Morell” non si limitano infatti solo agli aspetti riabilitativi, dovendo costituire un indispensabile supporto all’attività delle Alte specialità e dell’emergenza-urgenza. Pertanto è nevessaria una Struttura Complessa.
  • Si ipotizza un “Dipartimento Funzionale di Riabilitazione” nel quale “troverebbero spazio, collaborazioni  multispecialistiche rivolte prevalentemente al paziente affetto da patologie sia degenerative che post-acute, volte a garantire continuità nelle cure; in ambito territoriale in interazione con le unità di offerta degli Ospedali di Comunità”. A giudizio del Movimento scrivente, la configurazione del Dipartimento proposto prevede un’eccessiva complessità di difficile gestione e l’integrazione dei Presidi di Sondrio e del “Morelli”, contraria alle richieste di un impianto ospedaliero autonomo. Va poi esplicitata formalmente la sede che deve essere a Sondalo.
  • Vi è la proposta di una Struttura Semplice “Stroke Unit”, collocata nel Dipartimento di Area Medica. A riguardo va osservato che, con l’esaurimento di fatto delle attività neurochirurgiche all’ospedale di Sondrio, che peraltro hanno costituito una forzatura antifunzionale insostenibile, si è verificata la ricostituzione della Struttura Complessa di neurochirurgia del “Morelli”, con piena operatività sia di elezione che di urgenza. L’integrazione della “stroke unit” con la neurochirurgia è fondamentale e pertanto tale attività deve essere trasferita al Presidio Ospedaliero di Sondalo.
  • Regione Lombardia ipotizza di sopprimere la Struttura Complessa “Malattie infettive”, attivando al contempo una Struttura Semplice di “Malattie Infettive”, in modo da “poter garantire, anche a fronte di un’attuale ridotta presenza di Specialisti Infettivologi in Azienda, i posti letto di Malattie Infettive” nel Presidio Ospedaliero di Sondalo. Sul punto, si evidenzia che le funzioni svolte in passato e le prospettive che l’esperienza induce in tale ambito controindicano il depotenziamento previsto con la proposta di ridurre la Struttura Complessa in Struttura Semplice. 
  • Inoltre in queste proposte di modifica del POAS:non vi è alcun richiamo alla legge c.d. “Borghetti”, la recente Legge Regionale 6 dicembre 2022 n. 27 sull’unità spinale multidisciplinare (provvedimento legislativo al quale peraltro aveva dato un significativo contributo istruttorio il nostro Movimento).

Tale legge regionale sancisce che al “Morelli” devono esserci come minimo 26 posti letto di Unità spinale, collegata ad un Pronto Soccorso di secondo livello, con tutte le discipline necessarie per la presa in carico del paziente con lesione al midollo; una legge che rappresenta un obbligo in più per Regione Lombardia di rilancio del Presidio Ospedaliero di Sondalo (e degli altri due hub esistenti -Niguarda e Mozzo) e che stabilisce altresì l’istituzione di spoke territoriali per la presa in carico dei cronici. Non vi è poi alcuna previsione da parte di Regione Lombardia di destinare sezioni     distaccate di lauree per infermieri professionisti e terapisti, figure indispensabili e            funzionali specialmente all’unità spinale multidisciplinare. Sull’attuazione di questa legge non vi è alcuna iniziativa (almeno al momento) della   Regione, (anche in questo caso) nel silenzio generale, a cominciare da quello delle istituzioni locali; non vi è alcun riferimento ad una “politica del personale”, finendo così per mantenere lo status quo caratterizzato da appalti esterni o chiusure di servizi e prestazioni. Non sono previsti incentivi economici e formativi (o un’indennità da definire in sede di contrattazione collettiva) per gli operatori sanitari nelle aree di montagna, come hanno fatto altre Regioni che hanno costituito un fondo con una dotazione di adeguate risorse annue per i territori più disagiati (aree interne).

In conclusione, le proposte di Regione Lombardia, qualora approvate definitivamente, risultano del tutto insoddisfacenti rispetto alle aspettative di rilancio del “Morelli”, ben lontane dalle esigenze del territorio e della sanità di montagna. Si tratta anche di una ulteriore sconfitta della strategia dei Sindaci dell’Alta Valle e dell’assessore regionale Sertori, i quali, ancora una volta, hanno sbagliato strada (dopo quella della “Fondazione pubblico-privata”, della quale si è persa ogni traccia), incuranti degli appelli del nostro Movimento popolare e di altri soggetti ed Associazioni. Insomma, con dispiacere, possiamo dire che il Movimento popolare “Rinascita Morelli Autonomo” aveva “visto giusto” sin dall’inizio quando sosteneva la richiesta della costituzione di un’Azienda ospedaliera autonoma del “Morelli”, separata dall’attuale ASST Valtellina ed Alto Lario, quale condizione “strutturale” ed imprescindibile per un vero e concreto rilancio dell’ospedale di Sondalo e di tutta la sanità di montagna.

Per la verità inizialmente erano d’accordo anche i sindaci dell’Alta Valle, il tempo di una campagna elettorale (giugno 2022), per poi “sciaguratamente” cambiare idea e commettere un altro grave errore, del quale, insieme all’assessore regionale Sertori, portano la pesante e storica responsabilità. Ora vedremo se vi sarà la volontà, la determinazione e l’umiltà dei Sindaci dell’Alta valle (gli altri tacciono da tempo) nonché dell’assessore Sertori, unitamente alle forze politiche e sindacali (in particolare, “la triplice”), di sostenere esplicitamente e formalmente la richiesta del Movimento popolare scrivente, sottoscritta da oltre 22 mila cittadini, della costituzione dell’Azienda ospedaliera autonoma del “Morelli”.

Da questa condizione fondamentale di “autonomia”, conosciuta dal “Morelli” sino al 2003, l’ospedale sondalino potrà costruire gli altri presupposti per ripartire concretamente, nonostante le oggettive difficoltà del momento. Diversamente, il “Morelli” andrà incontro al destino di un piccolo ospedale, del tutto inadeguato alle esigenze legittime di un territorio e di una sanità di montagna, la quale ha oggettive peculiarità e necessità. In questi ultimi anni si sono persi all’incirca 300 posti letti (da 500 a 200). Noi continueremo “a stare in campo”, approfondendo altre forme di mobilitazione (lo stiamo facendo in maniera impegnata e gratuita da anni), nella consapevolezza:

- che il “Morelli”, pur a fronte dei problemi generali e comuni ad altri ospedali, ha ancora “troppi nemici” a Sondrio come a Milano;

- che la gente è in parte sfiduciata, in parte si dimostra individualista;

- che le Istituzioni locali palesano costantemente la loro inadeguatezza e lontananza dalla popolazione, che da anni non va a votare neppure alle elezioni comunali.

Un quadro desolante che rischia di diventare demotivante.   

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