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Sertori: «Le Province sono diventate un pugile suonato»

L'Assessore regionale agli Enti locali intervenendo al tavolo di lavoro di Roma: «Così non si riesce a garantire servizi fondamentali come la manutenzione di strade e scuole»

«La riforma cosiddetta Delrio non ha abolito le Province, ma le ha ridotte allo stato di un “pugile suonato”, tanto che non sono più nelle condizioni di garantire servizi fondamentali come la manutenzione di strade e scuole» ne è convinto Massimo Sertori, ex presidente della Provincia di Sondrio, oggi Assessore di Regione Lombardia agli Enti locali.

«In merito agli effetti della riforma si possono osservare la moltiplicazione di agenzie, consorzi, ambiti, tutti con la finalità di gestire servizi che i Comuni non possono e non riescono ad esercitare e che prima erano in capo alle Province» ha continuato Sertori partecipando al tavolo coordinato dal Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno On. Stefano Candiani, in rappresentanza delle Regioni, insieme, tra gli altri al Vice ministro all’Economia e delle Finanze On. Laura Castelli.

«Se le Province fossero Enti locali autorevoli, con risorse e  funzioni certe, - ha spiegato Sertori - sarebbero anche in grado di concorrere all’espletamento di gare pubbliche. Infatti troppo spesso capita che pur essendoci le risorse economiche non esista alcun Ente in grado di fungere da stazione appaltante. Tale condizione rallenta fortemente gli investimenti pubblici che, oltre a produrre effetti positivi per la collettività, come la costruzione di opere, potrebbero generare anche forza lavoro provocando un sistema virtuoso».

«La vera semplificazione amministrativa - ha sottolineato l’assessore -  passa quindi nel rafforzare gli Enti locali previsti dalla Costituzione come Comuni, Province e Regioni, contestualmente a un sostanziale sfoltimento di tutti quegli organi e apparati non previsti costituzionalmente. Questo - ha concluso - è il vero processo, serio, di efficentamento dell’apparato pubblico».



 

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