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L'accordo Svizzera-Italia sui frontalieri si allontana sempre più

Crosio: "Il probabile fallimento dell'accordo fra Italia e Svizzera? Una buona notizia"

«Il probabile fallimento dell’accordo fra Italia e Svizzera? Una buona notizia»

«Era persino troppo facile prevedere che un accordo definito tra i funzionari non arrivasse alla ratifica per i nodi politici che sono venuti al pettine. Temi di carattere politico non potevano essere trattati esclusivamente dal punto di vista tecnico, senza cioè fare i conti con la volontà politica dei due Stati ma anche dei territori di confine così pesantemente coinvolti. Ma per quanto mi riguarda, e credo di interpretare anche il sentimento dei sessantamila frontalieri lombardi, questa è una buona notizia, poiché ritengo che lo status quo sia vantaggioso sia per i lavoratori, tassati alla fonte dalla Svizzera, che per i territori di confine, beneficiari dei ristorni liquidati direttamente da Berna, rispetto alle evidenti penalizzazioni previste dall’accordo».

Così si esprime il senatore Jonny Crosio, responsabile per la Lega Nord per la questione dei frontalieri, a seguito delle notizie, comparse in questi giorni sulla stampa svizzera, che confermerebbero le voci che si rincorrono da settimane sull’impossibilità di ratificare il nuovo accordo fiscale fra Italia e Svizzera nei tempi annunciati. «A Roma c’è chi pensa di poter dettare l’agenda politica a un cantone, autonomo nello Stato federale, e addirittura di pretendere che la Confederazione non tenga conto della volontà del popolo espressa con il referendum del 9 febbraio 2014 - continua il senatore Crosio -: l’Italia deve invece rispettare la volontà del popolo elvetico, senza contare che, con la Brexit, le preoccupazioni della Svizzera riguardo alle imposizioni dell’Unione europea sono aumentate. Tutti presupposti, come avevo osservato mesi orsono, che impediscono la ratifica dell’accordo ora ma anche nel prossimo futuro. Ben venga il fallimento, per noi va bene così».

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