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Olimpiadi, c'è l'alleanza con i Grigioni

"Incontro storico" tra sindaci valtellinesi e svizzeri a Livigno. Si è discusso di viabilità, gare e sviluppo. Per tenere il passo della Forcola aperto durante i Giochi se ne dovrà ancora parlare

Un incontro per fare squadra e condividere progetti e visioni in vista delle Olimpiadi invernali di MilanoCortina 2026. È quello svoltosi nei giorni scorsi a Livigno, su iniziativa dell'Amministrazione comunale, alla presenza di numerosi sindaci dei territori svizzeri confinanti. "Si è trattato di un incontro storico con tutti i sindaci dell'Engadina e della Valposchiavo (erano presenti più di 20), oltre all'assessore regionale Sertori e al presidente della Provincia Menegola. Abbiamo presentato le nostre Olimpiadi, coinvolgendoli. Riteniamo che solo attraverso la cooperazione si possa lavorare efficacemente insieme", spiega Remo Galli, sindaco di Livigno.

"Abbiamo affrontato diversi temi: dall'ospitalità all'organizzazione della viabilità, dalla Forcola al tunnel. Le Olimpiadi rappresenteranno una grande opportunità per Livigno, la Valtellina e anche per la Svizzera. Abbiamo cercato di far capire agli amici svizzeri che solo insieme possiamo affrontare queste diverse questioni e competere con i paesi lontani. Chiunque venga da noi non vede il confine tra Italia e Svizzera, ma vede una regione che deve essere unita e che deve fornire servizi complementari. Ringrazio tutti i sindaci per il grande supporto che hanno dimostrato", aggiunge Galli.

Anche l'assessore regionale per la Montagna, Massimo Sertori, si è detto compiaciuto. "Si è trattato di un'occasione fondamentale per presentare il programma delle Olimpiadi di MilanoCortina 2026, mettendo in luce il ruolo predominante che avranno Livigno e Bormio nella Valtellina, nonché le straordinarie opportunità che potrebbero presentarsi per i territori che fanno parte della stessa area, indipendentemente dai confini politici tra Svizzera e Italia. Le comunità sono molto simili e, in questo caso, hanno delle incredibili opportunità grazie a questa vetrina mondiale chiamata Olimpiadi. Si è trattato di un primo e importante confronto costruttivo con la Svizzera per comprendere le straordinarie opportunità e le sinergie possibili. Certamente, ci sono anche delle sfide che dobbiamo affrontare insieme e con serenità", illustra il leghista.

Soddisfazione anche dalla parte elvetica, per quella che in tanti hanno definito "un'ottima base di partenza per approfondire i temi". . "È stato molto interessante per noi comprendere cosa comporteranno le Olimpiadi, anche per i nostri territori. Siamo pronti ad offrire il nostro supporto. C'è un bellissimo progetto e avere contatti stabiliti è importante, anche dopo le Olimpiadi", dichiara Rudolf Campell, sindaco di S-chanf nell'Engadina, a SondrioToday.

Apertura del passo della Forcola

Tra i vari temi discussi, spicca l'apertura del passo della Forcola durante i Giochi invernali. Attualmente, le posizioni non sono allineate, ma si sta lavorando per trovare un accordo. Da una parte, l'Amministrazione di Livigno, forte dei 14 milioni di euro stanziati dalla Regione Lombardia per i paravalanghe sul versante italiano, desidera aprire il passo anche durante l'inverno per agevolare i collegamenti da e verso Livigno durante le giornate di competizione. Dall'altra, le autorità di Valposchiavo e Grigioni mostrano scetticismo riguardo all'utilità di tali interventi.

"L'idea è quella di creare una partnership tecnica con la parte svizzera, ma la questione della Forcola è un riflesso delle Olimpiadi. È nel nostro interesse che le Olimpiadi coinvolgano tutto il territorio. Se il passo della Forcola sarà aperto, penso che sarà vantaggioso per tutti", ha dichiarato Galli alla televisione svizzera. Il sindaco di Poschiavo, Giovanni Jochum, ha invece affermato: "Questo argomento andrà sicuramente approfondito. Aprire il passo della Forcola richiede ingenti investimenti, considerando il rischio di valanghe. È molto difficile pensare di fare investimenti così significativi da un giorno all'altro". Al momento, non è stata presa alcuna decisione. Sicuramente, il tavolo di confronto istituito nei giorni scorsi nel Piccolo Tibet permetterà un dialogo diretto e proficuo, a vantaggio di tutte le località coinvolte.

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