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Decreto fiscale, importanti novità e risparmi per i frontalieri

Il Senato approva un ordine del giorno di Del Barba per uniformare la fascia di confine

Il Senato ha approvato questa settimana il decreto legge 193/2016, relatore il senatore morbegnese Mauro Del Barba, relativo a “misure urgenti in materia fiscale”: tante le novità per i lavoratori e i pensionati frontalieri.

“Come già avvenuto lo scorso anno, il decreto fiscale contiene anche quest’anno novità importanti per i lavoratori e i pensionati frontalieri.” ha dichiarato il senatore Del Barba. “Nel provvedimento è presente la riapertura di una nuova finestra di voluntary disclosure, la pratica di collaborazione volontaria del cittadino già introdotta con successo l’anno scorso e rivolta a fare emergere i redditi e le attività finanziarie non dichiarati nel passato.

“L’anno scorso, con la prima voluntary disclosure, lo stato aveva concesso ai propri cittadini la possibilità di regolarizzare eventuali illeciti fiscali commessi tra il 2009 e il 2014, in particolare per i pensionati che avevano mantenuto aperto il conto corrente in Svizzera senza però indicarlo nel quadro RW.” ha spiegato il senatore morbegnese. “Il decreto fiscale approvato riapre i termini della voluntary, che resteranno validi fino al 31 luglio 2017: sarà dunque possibile regolarizzare eventuali illeciti fiscali commessi fino al 30 settembre 2016, alle stesse condizioni della voluntary dell’anno passato, comprese le speciali previsioni che riuscimmo allora, grazie a un lavoro di squadra col territorio, ad inserire: pagamento dell’aliquota del 5% per le prestazioni del secondo pilastro e estensione dell’esonero dagli obblighi di monitoraggio fiscale a cointestatari e beneficiari di procure o deleghe sul conto corrente del frontaliere.”

“La novità più importante è però contenuta in un ordine del giorno che ho presentato, con l’appoggio del Governo e dell’Agenzia delle Entrate, e che è stato approvato dall’aula: l’obiettivo è quello di rivedere la storica definizione fiscale di “frontaliere di fascia”.” ha continuato l’esponente PD. “Finora c’è sempre stata molta confusione a riguardo, tanto che un lavoratore residente a Sondrio veniva considerato frontaliere di fascia se lavorava nel Canton Grigioni, ma non se lavorava in Canton Ticino. Ora invece, sebbene per il momento ai soli fini della voluntary disclosure, viene uniformato il concetto di “frontaliere di fascia” così che anche chi lavora in Ticino potrà così essere equiparato a un collega che lavora nei Grigioni. Questa spiacevole situazione deriva dall’accordo del 1974 e ha generato in questi decenni molta confusione e diversi casi limite: incredibilmente nessuno, prima d’ora, ne aveva mai approfondito e affrontato le iniquità che causava, specialmente tra i lavoratori frontalieri del nostro territorio.”

Le conseguenze pratiche di questo risultato sono molto importanti: non saranno dovute le imposte per i cinque anni precedenti a quelli della dichiarazione fatta in voluntary disclosure, sia lo scorso anno sia per chi aderirà nel 2016. Questo significa, in base ad alcune cartelle che ho visionato io stesso, un risparmio fiscale di parecchie decine di migliaia di euro - a volte oltre centomila - a frontaliere: somme che per qualcuno significano la differenza tra una vecchiaia serena o una problematica dopo decenni di duro lavoro.” ha concluso il senatore morbegnese. “Voglio ringraziare personalmente il Governo e l’Agenzia delle Entrate, a tutti i livelli, che hanno sostenuto questa proposta e preso l’impegno di portarla avanti, nell’interesse di tutti i lavoratori. Grazie al confronto con le associazioni sindacali, i professionisti del settore e singoli lavoratori abbiamo ottenuto diversi importanti provvedimenti a favore dei frontalieri, in particolare quelli della nostra provincia. Passo dopo passo, stiamo compiendo una piccola rivoluzione per questa categoria di lavoratori: ci stiamo preparando al nuovo accordo fiscale Italia-Svizzera mettendoli in una posizione di forza.”

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