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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia Tirano

"Storiche attività": 9 eccellenze per le vie di Tirano

Il riconoscimento di Regione Lombardia a chi ha saputo adeguarsi ai tempi, salvaguardando la tradizione

"50 anni di attività, anche se non continuativa, conservazione della medesima merceologia ed insegna e, possibilmente, conservazione della stessa gestione, nonché sede fisica". I requisiti richiesti da Regione Lombardia per il riconoscimento di "Storica Attività". Un premio a chi ha saputo adeguarsi ai tempi, salvaguardando la tradizione. Un merito a chi ha creato con il proprio servizio un valore duraturo per la comunità in cui ha operato e continua ad operare.

In Lombardia, le "Storiche Attività" sono 954. 9 le si trova passeggiando per le vie della città di Tirano.

Calzature Moretta, Via XX Settembre 32.

Nel centro storico di Tirano, in un edificio risalente alla metà del 1500, il negozio occupa spazi fin dalle origini adibiti a bottega. Nel 1920 Giovanni Moretta vi iniziò la propria attività di calzolaio, producendo calzature in cuoio e, in particolare, scarponi da montagna e da lavoro con suole chiodate. Nel Dopoguerra divenne negozio di calzature al dettaglio. Negli anni Sessanta l’attività fu rilevata dalla nuora che la passò successivamente ai figli, gli attuali titolari. Il negozio, per tradizione, si dedica alla vendita di calzature di qualità e di marchi prestigiosi. Conserva alcuni arredi d’epoca e attrezzature legate all’attività calzaturiera e mantiene in uso due originari banconi di vendita e un bancone a cassettoni usato per tomaie ed accessori vari. Una colonna in pietra verde di Grosotto del 1400 è al centro dell’apertura, che mette in comunicazione i vani adibiti a negozio.

Vineria Tirano, via XX Settembre 25.

La storia iniziò nel 1907 nel centro storico di Tirano, tra la Chiesa di S. Martino e piazza Cavour, passando dall’esclusivo commercio dei prodotti dell’agricoltura locale (vini e sapori della provincia di Sondrio) ai grandi vini italiani, francesi e tedeschi, che ora condividono gli scaffali della Vineria. Il camino sempre acceso, la corte del Seicento, il ballatoio, il selciato, la carne cotta nel “lavec” raccontano nel XXI secolo la magia dei valori di un tempo, senza nostalgia ma con rispetto, ora anche con situazioni conviviali: degustazioni, spuntini, aperitivi e cene, mille vini, cento birre, whisky. Distillati, thè e tisane incontrano piatti della tradizione e non, semplici, curati, decisamente unici. La nuova gestione è giovane: Francesco, cultore della cucina lombarda ma appassionato di quella giapponese, è del 1990 e Maddalena, che con personalità dedica bottiglie e calici ai commensali, è del 1987.

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