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Economia Cosio Valtellino

Galbusera, c'è l'accordo tra dipendenti e azienda: stop allo sciopero

L'annuncio della revoca dello stato di agitazione da parte dei sindacati

Galbusera ha detto sì ai suoi dipendenti. Dopo oltre 10 giorni di sciopero le parti sono riuscite a trovare un accordo permettendo la revocazione dello stato di agitazione. A darne notizia sono i sindacati. "A seguito della riapertura dello stato di agitazione, dell’adesione massiccia allo sciopero e del presidio tenutosi martedì 18 luglio 2023 e del successivo incontro con la direzione, tenutosi alle ore 16 e terminato alle ore 19, l’azienda ha risposto positivamente alle richieste avanzate dalle Organizzazioni Sindacali e la RSU scaturite dalle assemblee del 14 luglio 2023 con particolare riferimento alla situazione organizzativa. Pertanto lo stato di agitazione è revocato".

Lo sciopero era iniziato lo scorso 28 giugno. Le trattative per il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale (CIA) di Galbusera si erano interrotte a causa delle posizioni dell'azienda di Cosio Valtellino, ritenute rigide dai sindacati. In particolare, l'azienda aveva chiesto la proroga fino al 31 dicembre 2027 delle deroghe senza limitazioni oggi presenti in merito alla durata ed ai rinnovi dei contratti di lavoro in somministrazione a tempo determinato. Questo avrebbe comportato un aumento del numero di lavoratori precari in azienda, con conseguenze negative per le condizioni di lavoro e la qualità della produzione. Una proposta inaccettabile per i lavoratori.

sciopero galbusera 2-2

Inoltre, sempre secondo le sigle sindacali, Galbusera non si era dimostrata disponibile ad incrementare nel prossimo triennio il valore del premio di risultato per i lavoratori e le lavoratrici alle dirette dipendenze dell'azienda. Questo avrebbe comportato un calo del potere d'acquisto dei dipendenti, con un conseguente impatto negativo sulla qualità della vita e sulla produttività. Infine critiche al carico di lavoro "destinato" per ogni lavoratore, con diffuse e ripetute condizioni di stress correlato all'attività lavorativa che avevano portato ad un aumento del malessere e del turnover dei dipendenti, con un conseguente impatto negativo sulla produttività. Ora, dopo un tiramolla durato tre settimane, una soluzione pare esser stata trovata. A tal proposito Cgil, Cisl e Uil hanno convocato un'assemblea plenaria con i lavoratori per venerdì 28 luglio.

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