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Economia

La denuncia di Confartigianato: «Troppe tasse rispetto alle grandi industrie»

Il presidente valtellinese Gionni Gritti: «Chiediamo da tempo che sia perseguito chi veramente evade e non di “tartassare” e di “vessare” i piccoli»

Le piccole imprese pagano più tasse di quelle grandi. Lo si sapeva già, ma i dati snocciolati dall’Ufficio Studi dei colleghi della Confartigianato di Mestre (CGIA) hanno confermato la discrepanza (e l’ingiustizia) fiscale che regna nel nostro Paese fra chi possiede e dirige una grande impresa e chi invece è titolare di una piccola attività.

Il contribuente più piccolo paga infatti l’11% in più di tasse rispetto alle grandi attività del settore industriale. Nonostante la dimensione aziendale media delle piccole imprese in Italia sia molto contenuta, il contributo fiscale (ed economico) assicurato al Paese è rilevantissimo.

In materia di imposte e tasse – secondo il prestigioso Studio della CGIA di Mestre - ad esempio, nel 2018 i lavoratori autonomi e le piccole imprese [1] hanno versato al fisco 42,3 miliardi di euro (pari al 53 % degli oltre 80 miliardi di imposte versate da tutto il sistema produttivo). 

Tutte le altre, prevalentemente medie e grandi imprese, invece, hanno corrisposto “solo” 37,9 miliardi (il 47 per cento del totale). In buona sostanza i piccoli hanno versato 4,4 miliardi di tasse in più rispetto a tutti gli altri.

«Come dimostrano i dati di questa elaborazione – sottolinea il Presidente di Confartigianato Imprese Sondrio Gionni Gritti– l’apporto fiscale delle medie e grandi imprese è molto inferiore alle attese. Tale risultato è ascrivibile sia al loro esiguo numero ma anche alla possibilità che le grandi realtà hanno di eludere il fisco. Non a caso le associazioni di categoria come la nostra chiedono da tempo che sia perseguito chi veramente evade e non di “tartassare” e di “vessare” i piccoli. E non siamo gli unici a mettere in luce questo, come ha segnalato recentemente il Fondo Monetario Internazionale, il mancato pagamento delle imposte da parte delle grandi multinazionali del web, ad esempio, sottrae ogni anno all’erario italiano circa 20 miliardi di euro».

Alla luce di questi risultati, Confartigianato chiede maggiore attenzione alle piccole imprese e una riduzione della pressione fiscale ribadendo ancora una volta che il Sistema Economico e Produttivo (e quindi il nostro PIL) è fondato sulla piccola dimensione. La tassazione al contrario (per non dire della burocrazia) invece si concentra sui soliti piccoli imprenditori e ciò vale anche per il credito che viene concesso troppo spesso alle grandi realtà che, oltretutto, possono anche finanziarsi direttamente sul mercato.

Non ultimo è il dato relativo all’ammontare del debito commerciale della Pubblica Amministrazione nei confronti dei propri fornitori che è pari a 57 miliardi di euro, di cui circa la metà riconducibile ai mancati pagamenti. Un tema, quello dei mancati pagamenti della PA, che purtroppo non è più al centro dell’attenzione da parte della pubblica opinione e della Politica ma che al contrario ancor oggi mette in difficoltà molte piccole imprese.

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