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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Chiesa in Valmalenco

Thurl Bailey torna in Valmalenco al Mountain Camp (sold out) della Pallacanestro Cantù

Non mancheranno preziosi consigli a tutti i ragazzi, sia dentro che fuori dai campi di gioco, dall'ex campione oggi ambasciatore degli Utah Jazz nel mondo

Conto alla rovescia in Valmalenco per il camp ufficiale della Pallacanestro Cantù (cantubasketcamp.com), organizzato in collaborazione con il Consorzio Turistico Sondrio e Valmalenco.

E non mancano le belle notizie. A partire dal sold out per il Mountain Camp con 250 presenze attese tra iscritti e staff. E come se non bastasse anche quest'anno tornerà in Valmalenco l'ex stella NBA Thurl Bailey, come ha confermato lo stesso “Big T” nel video messaggio www.youtube.com/watch?v=btJK3VvHyQA registrato alla Vivint Smart Home Arena di Salt Lake City prima di gara 4 dei play off NBA 2018 tra Utah Jazz e Oklahoma City Thunder.

Come sempre sarà una grande festa di sport e una stupenda esperienza di vita per i partecipanti, alcuni anche valtellinesi, quella che andrà in scena dal 1° al 7 luglio tra Caspoggio, Chiesa in Valmalenco e Lanzada, grazie alla consolidata regia degli organizzatori Antonio Sala e Beppe Bosa. 

Non mancheranno preziosi consigli a tutti i ragazzi, sia dentro che fuori dai campi di gioco, dall'ex campione oggi ambasciatore degli Utah Jazz nel mondo, che sarà parte integrante dello staff del camp sui campi malenchi e, last but not least, presente per tutta la durata del camp.

Biografia. Nato a Washington nel 1961, Thurl Bailey è un’ala/centro che ha disputato da protagonista 12 stagioni in NBA con Utah Jazz e Minnesota Timberwolves. Oggi Thurl, oltre a svolgere in proprio il ruolo di motivational speaker, riveste la carica di ambasciatore degli Utah jazz nel mondo, lavorando inoltre come analista televisivo sia dei Jazz sia della Utah University. Negli anni è stato anche attore e cantautore, recitando in diversi film e componendo alcuni dischi.

Carriera NCAA. Leader della North Carolina State University, di cui è stato miglior realizzatore e rimbalzista nella stagione 1982/83, Thurl ha guidato i Wolfpack di coach Jim Valvano alla vittoria delle Final Four NCAA del 1983. In una finale che ancora oggi viene ricordata come una delle più grandi sorprese di sempre nello sport americano, NC State sconfisse con un canestro all’ultimo secondo i favoritissimi Houston Cougars, squadra in cui militavano due Hall of Famer del calibro di Hakeem Olajuwon e Clyde Drexler. Quel giorno ad Albuquerque Thurl fu il miglior marcatore dei suoi con 15 punti.  Nel 2016, a distanza di 33 anni da quell’indimenticato trionfo, l’intera squadra è stata ricevuta alla Casa Bianca e premiata dal Presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama.

Carriera NBA. Nella stessa estate Bailey fu scelto al primo giro (settima  scelta assoluta) dagli Utah Jazz, franchigia di cui è stato colonna portante, insieme a John Stockton e Karl Malone, fino al 1991. Nel suo anno da rookie i Jazz raggiunsero per la prima volta i play off, appuntamento che non è mai mancato nelle 9 stagioni di Thurl a Salt Lake City. Nel novembre del 1991 Bailey venne scambiato ai Minnesota Timberwolves, dove trascorse tre stagioni, prima di decidere di varcare l’oceano e provare l’esperienza europea. Fece ritorno a Utah nella stagione 1998/99, al termine della quale decise di ritirarsi definitivamente dal basket giocato. In 12 stagioni NBA, un totale di 928 partite giocate con 12,8 punti e 5,1 rimbalzi di media. Nella stagione 1987/88 conclude la regular season con una media di 20 punti a partita.

Carriera europea. Nel 1994 lascia la NBA per iniziare l’avventura in Europa. Dopo una stagione in Grecia al Panionios, Bailey approda nel 1995 a Cantù, dove trascorre due annate sensazionali sia sotto il profilo personale che di squadra. Nella prima stagione trascina la squadra al ritorno in A1, per poi raggiungere l’anno seguente la finale di Coppa Italia, persa contro la Virtus Bologna dopo aver sconfitto Milano in semifinale, e i quarti di finale dei play off. I 20 punti e 10 rimbalzi di media raccontano solo una piccola parte del ricordo che Bailey ha lasciata in Brianza. Un leader, un trascinatore vero e proprio sul campo, ma anche uomo di grande eleganza e professionalità fuori dal campo. Non può ovviamente mancare il suo nome tra le 80 stelle della storia della Pallacanestro Cantù. L’anno seguente firma per Milano, vincendo anche un titolo di MVP all’All Star Game, prima di fare definitivamente ritorno in NBA per la sua ultima stagione.va pertura

Per ulteriori informazioni: www.sondrioevalmalenco.it

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