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Cronaca Morbegno

Morbegno, per il Pronto Soccorso si mobilitano i cittadini

Partita la raccolta firme online a difesa del Pronto Soccorso

"I  cittadini chiedono - si legge nella petizione lanciata in questi giorni - che il Pronto Soccorso di Morbegno non venga chiuso né di notte né di giorno e che il medico dell'emergenza territoriale rimanga dislocato nel mandamento della Comunità Montana di Morbegno. Comunichiamo la nascita di un Comitato popolare, già formato da centinaia di persone, denominato " PS/118 salviamo la sanità alpina", a difesa del diritto alla salute e per combattere l’immobilismo della politica locale e la poca trasparenza di vertici ASST /ATS/AREU sulla sanità alpina. Da firmare in alternativa alla presente petizione online è stata anche creata una petizione cartacea con raccolta firme".

Chi volesse dare una mano può trovare qui il modulo da stampare, far firmare e restituire al Comitato. Il Comitato si è dotato anche di una pagina su Facebook che invitiamo a visitare e dove potrete trovare  tutti gli aggiornamenti".

Ed ecco una serie di domande con le quali i fondatori del comitato hanno espresso la loro preoccupazione per la chiusura notturna del Pronto Soccorso dell'ospedale di Morbegno:

 - se l’ apertura del PPI (Punto di Primo Intervento) è dalle otto alle 20 i pazienti che si presentano poco prima delle ore 20 come verranno gestiti?

-  chi eseguirà il loro trasporto verso un' altra struttura se non potranno essere dimessi?

- se, come già si prospetta, le ambulanze nel mandamento della comunità montana di Morbegno saranno un MSI (mezzo di soccorso intermedio: solo con la presenza di un infermiere) e un MSB (mezzo di soccorso di base: sul quale sono presenti autista e soccorritore), come potrà essere possibile una adeguata emergenza territoriale se queste  uniche due ambulanze dovranno essere usate anche per il trasferimento dei pazienti dal PPI verso altra struttura?

- come e quando saranno definiti ed attivati da AREU ( Agenzia Regionale Emergenza Urgenza), i protocolli di intervento?

-se  l’unico medico del MSA (mezzo di soccorso avanzato) è dislocato a nuova Olonio e dovrà coprire il mandamento di Morbegno Valchiavenna e alto Lario, come potrà essere gestita  l’emergenza  con un territorio così vasto e  impervio, ben sapendo che l’elicottero non può volare in condizioni meteo sfavorevoli oppure già impegnato in altro intervento?

- Se il servizio di MSA deve spostarsi da una vallata all'altra come potranno essere gestiti i tempi di attesa così dilatati considerate le nostre strade?

- Durante le ipotetiche 12 ore di apertura diurna le prestazioni erogate dal Pronto Soccorso sarebbero della stessa natura attuale o vi sarà un depauperamento del servizio sanitario?

- Se il PPI dalle 20 alle otto è chiuso ed il medico di AREU è dislocato in un altro territorio chi  si prenderà carico dei pazienti in auto presentazione con un codice di gravità rosso o giallo?

Queste domande, ma molte altre ancora,  necessitano di risposte soddisfacenti e immediate  a favore della della salute dei cittadini, stanchi di essere considerati "cittadini di serie B". La popolazione esige risposte concrete e chiarezza. Vogliamo ricordare che gli accessi al pronto soccorso di Morbegno sono circa 13.000 (di cui il 92% in autopresentazione): più di 1000 codice rosso e giallo, 8000 codice verde e 3000  codice bianco. Da questo si evince che tali numeri non possono essere ignorati tanto più che non sono numeri gestibili da un  PPI.

Ricordiamoci che anche se nel pronto Soccorso di Morbegno possono operare anche solo un medico ed un infermiere questo sarà  sempre meglio che non trovare più nulla e rimanere in balia del caso o dell’attesa.

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