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Cronaca

Gelate di aprile, per le aziende segnalazioni entro l'11 maggio

Borromini: "Nessuno può contestare l’eccezionalità di un evento che, dati alla mano, non si è mai registrato negli ultimi 45 anni in questo periodo dell’anno"

Due settimane dopo le inattese gelate di aprile, che hanno causato serissimi danni all’agricoltura valtellinese, la Provincia stringe i tempi per completare le rilevazioni puntuali e presentare la domanda per il riconoscimento dello stato di avversità atmosferiche eccezionali entro la fine di maggio. Per le aziende colpite, che devono a loro volta presentare la segnalazione agli uffici provinciali, il termine scade giovedì 11 maggio, entro venti giorni dalle gelate, come previsto dalle disposizioni in materia.

Considerato che gli eventi atmosferici in questione sono classificati tra i danni assicurabili, senza dunque possibilità di ottenere indennizzi pubblici, si punta sull’eccezionalità di gelate che in Valtellina non si verificavano da decenni a primavera inoltrata. Per il vice presidente della Provincia Christian Borromini, che ieri ha convocato una riunione a palazzo Muzio con Fondazione Fojanini, Melavì e Coldiretti, ci sono tutte le condizioni per chiedere e ottenere un risarcimento da parte dello Stato. «Nessuno può contestare l’eccezionalità di un evento che, dati alla mano, non si è mai registrato negli ultimi 45 anni in questo periodo dell’anno - spiega Borromini -. Tra l’altro, non siamo gli unici in Lombardia, considerato che le zone viticole della Franciacorta e dell’Oltrepò Pavese hanno pure avuto gravi danni, quindi il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, al quale ci rivolgeremo, non potrà non considerare le richieste provenienti di tutte queste aree. Crediamo di avere le credenziali per ottenere una deroga, e con essa i risarcimenti, ma sarà il Ministero a decidere».

Nel frattempo prosegue il lavoro dei tecnici del Settore agricoltura della Provincia per completare l’accertamento dei danni e delimitare l’area esatta in cui si sono verificati: la legge considera un danno di almeno il 30% della produzione complessiva per la richiesta di indennizzo. Le gelate di aprile, secondo le prime rilevazioni effettuate dalla Fondazione Fojanini che ha elaborato due mappe, una per la vite e una per il melo, hanno causato anche l’azzeramento della produzione in aree ristrette, la riduzione in altre. Fra i due settori quello più colpito è la frutticoltura, mentre la vite, specie a maturazione tardiva, è riuscita a contenere i danni.

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