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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Dubino

"Daniela ha sempre combattuto: con l’incoscienza, che è tipica degli adolescenti"

Le toccanti parole della famiglia di Daniela Copes, stroncata dalla fibrosi cistica

Riceviamo e pubblichiamo la lettera scritte dalla famiglia di Daniela Copes, che a soli 17 anni è morta a causa della fibrosi cistica. 

"Queste per noi sono giornate buie. Nessuno, se non chi ha vissuto la perdita di una persona cara, può immaginare la disperazione e lo strazio che le accompagnano. Ad illuminarle sono giunte, spesso inaspettate, le parole di conforto di persone amiche e di altre sconosciute: ognuna di queste è stata per noi come un raggio di sole. Siamo impressionati dalle tantissime manifestazioni di affetto e di vicinanza che abbiamo ricevuto in queste settimane. Vorremmo ringraziarvi e abbracciarvi uno ad uno. Nell’impossibilità di farlo singolarmente ci affidiamo a questi pensieri che ci vengono dal profondo del cuore.

Daniela ha sempre combattuto: con l’incoscienza, che è tipica degli adolescenti, con la determinazione, che faceva parte del suo essere, con la disperazione, quando la speranza sembrava affievolirsi. La sua forza è stata la nostra forza e ci sorregge anche adesso: lei è dentro di noi e ci sprona ad andare avanti, nonostante tutto. Continuiamo a sorridere perché lei non ha mai smesso di farlo, lottiamo contro la disperazione come lei con la sua malattia. La sua mancanza ci lacera l’anima ma il suo ricordo la riempie di gioia.

Lei ci vorrebbe determinati a proseguire la sua battaglia affinché nessuno debba più morire di fibrosi cistica. Questo era il suo desiderio più grande. Ci rivolgiamo a voi perché se la vita e la morte di Daniela devono trovare un senso, lo avranno per quanto tutti insieme, noi e voi, riusciremo a fare perché si parli di questa malattia, perché si lavori per la ricerca di una cura.

Vorremmo che nessuno debba mai più vivere lo strazio che abbiamo vissuto noi. L’atrocità che segna ancora molte esistenze deve avere una fine. Daniela ci credeva. Noi abbiamo il dovere di crederci.

Concludiamo con un grande grazie: alle persone che ci sono vicine e a quelle lontane, agli amici, ai conoscenti e a chi avremo il piacere di incontrare. I pensieri che avete rivolto a Daniela e a noi sono scolpiti nel nostro cuore. 

Mamma Teresa, Papà Mauro, la sorella Caterina"

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