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Cronaca

Centro antiviolenza, donne in difficoltà mai più solo grazie all'intervento di enti pubblici e associazioni

Pilatti: "Come Comunità Montana abbiamo da subito condiviso il progetto che risponde a un’esigenza purtroppo molto sentita"

Una rete fra pubblico e privato, con enti e associazioni uniti in un progetto comune, consentirà l’attivazione dello sportello del centro antiviolenza di Sondrio “Il coraggio di Frida” a Chiavenna, presso gli spazi messi a disposizione gratuitamente dalla Comunità Montana della Valchiavenna nell’edificio che ospita la biblioteca. Per l’ente comprensoriale, partner della rete antiviolenza provinciale per il tramite dell'ufficio di piano, e che sin dall’anno scorso aveva aderito al progetto “Sola mai” che vede quale capofila il Comune di Sondrio, è la concretizzazione di un impegno che ha trovato la condivisione di tutti i sindaci. Ieri, alla vigilia della festa della donna, nei locali che ospiteranno lo  sportello, è stata presentata l’iniziativa, destinata a crescere e a svilupparsi grazie all’impegno delle volontarie.

«Come Comunità Montana abbiamo da subito condiviso il progetto che risponde a un’esigenza purtroppo molto sentita - spiega l’assessore Patrizia Pilatti -: c’era innanzitutto la necessità di individuare gli spazi più adatti allo scopo di garantire la giusta riservatezza. Fondamentali sono stati prima il sostegno dei sindaci quindi quello delle associazioni, a cominciare dal Soroptimist Club di Chiavenna che gestirà il servizio di accoglienza».

Come è stato spiegato ieri dalla presidente Giusi Moro e dalla psicologa dell’associazione “Il coraggio di Frida” Delfina Bazzi, le volontarie che presteranno la loro opera saranno adeguatamente formate e accompagnate durante l’avvio del servizio. Completato il percorso e attrezzati gli spazi, grazie all’impegno delle socie del Soroptimist in collaborazione con il  club Innerwheel di Colico, lo sportello sarà attivato per due mezze giornate alla settimana. Le donne potranno rivolgersi al centro presentandosi presso la sede oppure telefonicamente, nella più assoluta riservatezza.

«Il nostro territorio non può considerarsi immune da una problematica che si è aggravata negli ultimi anni - conclude l’assessore Pilatti -, anche da noi non mancano i casi di violenza che richiedono un intervento. Le donne che vivono una situazione difficile ora sanno di poter contare su un centro specializzato dove operano persone disposte ad ascoltarle e ad aiutarle».

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