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Cronaca Tresivio

Padre e figlio cacciatori di frodo: denunciati

Sequestrati armi,munizioni e pure l'auto

i Carabinieri della Stazione di Ponte in Valtellina, la notte scorsa, hanno deferito in stato di libertà due residenti della Valle accusati, in concorso di porto abusivo di armi, detenzione abusiva di munizioni, nonché di alterazione di armi, caccia con mezzi vietati e esercizio della caccia sparando da autoveicoli.
I militari, durante un controllo del territorio, notavano i fari di unautovettura che lentamente si dirigeva in località Prasomaso del comune di Tresivio. I militari la seguivano fino a quando il mezzo non fermava la sua marcia, ormai all 01:00 di notte, nella località boschiva di Sanatori. I due spegnevano il motore della macchina e, al buio, rimanevano in attesa, spaventandosi e stupendosi della presenza dei carabinieri che si avvicinavano al mezzo. I militari identificavano B. M.  del 62 e il figlio N. del 90  che imbracciava ancora la carabina basculante. La perquisizione, personale e veicolare, permetteva il rinvenimento di un silenziatore artigianale, unottica, vari coltelli, munizionamento, due radio ricetrasmittenti, torce, binocoli, un telemetro, attrezzi tutti impiegati per lesercizio della caccia di frodo. Nella successiva perquisizione domiciliare, i Carabinieri, trovavano munizionamento non regolarmente detenuto e per questo sequestrato. Anche il mezzo utilizzato era ben adibito per la caccia da  frodo: il portabagagli, reso più ampio dopo aver ribaltato i sedili, era munito di un vassoio dai bordi alti nel quale sarebbe stato posizionato lanimale coperto poi da un telo di plastica.
Per i due cacciatori di frodo non solo è scattata la denuncia a piede libero ma venivano cautelativamente ritirate tutte le armi e il munizionamento regolarmente detenuto per labuso delle armi e del porto requisiti richiesti per il rilascio del porto di fucile; venivano segnalati alla locale Prefettura e Questura per la proposta di provvedimenti inerenti la detenzione di armi e munizionamento, nonché gli venivano contestate le violazioni amministrative in materia di esercizio dellattività venatoria.
Tutto il materiale rinvenuto, compreso lauto, reputata il mezzo per commettere il reato, veniva sequestrato.

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